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UniCredit lancia il Cash Collect Memory Step Down con trigger autocall decrescente e barriera capitale al 60%, premi mensili dell’1,36% e possibilità di autocall anticipato su un paniere di grandi banche internazionali.
Comunicato del 05/11/2025 11:20:08 a cura della redazione
Si parla ancora di banche in questo terzo trimestre, con un panorama internazionale che ha confermato una fase di consolidamento solido e omogeneo tra le principali istituzioni europee e statunitensi e risultati che hanno superato le aspettative in termini di redditività e capitale. BNP Paribas ha registrato una crescita dei ricavi del 5,3%, con un utile netto in aumento del 6,1%, sostenuto dal forte contributo del Corporate & Institutional Banking e dal primo consolidamento di Axa, che rafforza la posizione del gruppo nel wealth e asset management. Parallelamente, Banca Monte dei Paschi di Siena ha proseguito il percorso di rilancio con un utile semestrale di 892 milioni (+21% a/a) e un CET1 ratio del 19,6%, ai vertici del sistema bancario italiano. La banca ha migliorato ulteriormente la qualità dell’attivo, riducendo il costo del rischio a 43 punti base e portando il cost/income al 46%, segnale di un’efficienza operativa ormai strutturale. Il rafforzamento della componente commissionale, in particolare nel wealth management e advisory, ha sostenuto una crescita equilibrata e sostenibile. La componente wealth continua a trascinare il comparto. Sul fronte tedesco, Deutsche Bank ha annunciato un utile ante imposte record di 7,7 miliardi nei primi nove mesi dell’anno (+64% a/a) con un RoTE del 10,9% e un CET1 al 14,5%. Tutte le divisioni hanno contribuito con una redditività a doppia cifra dimostrando l’efficacia della strategia “Global Hausbank” e una rigorosa disciplina sui costi, in un contesto di crescita dei ricavi del 7% su base annua. Negli Stati Uniti, Bank of America ha registrato nel terzo trimestre un utile netto di 8,5 miliardi (+23% a/a), con un ROE dell’11,5% e un CET1 all’ 11,6%, grazie all’espansione del margine d’interesse (+9%) e al record nei ricavi da sales & trading. Una performance solida che riflette la resilienza della redditività core in un contesto di tassi in progressiva normalizzazione.
Vediamo quindi uno scenario consolidato di stabilità dei fondamentali e di ritorno alla redditività sostenibile, aspetto che continua ad essere inserito nel mondo dei certificati di investimento e utilizzato nell’ultima emissione di UniCredit, che propone il Cash Collect Memory Step Down (DE000UN12Z48), una struttura concepita per offrire rendimenti periodici a fronte di una protezione condizionata del capitale. Il certificato, costruito su un paniere composto proprio da BNP Paribas, Banca Monte Paschi di Siena, Deutsche Bank e Bank of America, presenta un profilo con barriera capitale posta al 60% del valore iniziale e cedole mensili condizionate dell’1,36%, pari a un rendimento potenziale annuo superiore al 16%, subordinate al mantenimento di tutti i titoli del paniere al di sopra del livello trigger. Il meccanismo di memoria permette il recupero delle cedole non erogate in caso di successivo rispetto della condizione di pagamento, garantendo un flusso potenzialmente continuativo anche in presenza di oscillazioni temporanee dei sottostanti. Elemento distintivo della struttura è l’effetto Step Down, che progressivamente abbassa la soglia di rimborso anticipato mese dopo mese, partendo dal 100% del valore iniziale e scendendo del 1% a partire da gennaio 2026. Questo meccanismo aumenta le probabilità di autocall, offrendo una finestra di uscita più flessibile nel tempo e una maggiore resilienza in fasi di volatilità moderata. Al contempo, la barriera a scadenza (prevista a ottobre 2028) al 60% offre una protezione parziale del capitale in caso di ribassi significativi, con rimborso proporzionale solo se il peggiore dei titoli del paniere scendesse oltre tale livello. La combinazione di memoria, cedole elevate e Step Down dinamico rende il prodotto della banca milanese, uno strumento adatto a investitori che ricercano un compromesso tra rendimento potenziale e protezione condizionata del capitale, sfruttando la stabilità dei bilanci bancari internazionali.