Redazione / Approfondimento

BNP Paribas amplia la propria gamma di Certificate Turbo Unlimited guardando all'intelligenza artificiale

I prodotti sono già quotati sul Sedex di Borsa Italiana, permettendo di esporsi al rialzo o al ribasso su titoli azionari legati all’intelligenza artificiale

Articolo del 03/07/2023 a cura della redazione

Tra i megatrend più potenti che hanno guidato il mercato azionario negli ultimi mesi troviamo sicuramente quello legato all’intelligenza artificiale: il tema non è in realtà del tutto nuovo, trovando origine addirittura negli anni 50, quando il genio di Alan Turing pose le basi per la definizione di “macchine pensanti”, ideando il test di Turing (o imitation game) e profetizzando che entro cinquant’anni sarebbero esistiti computer in grado di superarlo. Celebre è stato poi il computer Deep Blue programmato da IBM, che è stato in grado nel 1996 di sconfiggere il maestro di scacchi Garri Kasparov, aprendo la strada alle “macchine pensanti” più recenti, a partire dai motori di ricerca, agli assistenti vocali di Google, Amazon ed Apple. A riportare con forza il tema in voga è stato il lancio, nello scorso novembre, di ChatGPT, un chatbot basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano. Il forte successo di ChatGPT ha avuto forti implicazioni anche sui mercati finanziari, in particolar modo sull’universo di titoli legati all’intelligenza artificiale: C3.ai, società provider di software per l’Enterprise AI, ha visto raddoppiare le quotazioni nel giro di circa un mese. Ma l’esempio più eclatante, anche e soprattutto per la capitalizzazione di mercato in ballo, è legato a Nvidia, che ha raggiunto il triliardo di capitalizzazione anche grazie agli outlook rosei rilasciati sulla vendita di chip legati all’intelligenza artificiale.

Insomma, le stocks legate all’AI offrono molteplici spunti sia di trading di breve termine (essendo questi titoli caratterizzati da volatilità in molti casi elevate) che di investimento in ottica di medio termine, nella speranza di un apprezzamento ulteriore dei titoli. Al fine di offrire a trader ed investitori soluzioni sempre al passo con i temi di mercato più attuali, BNP Paribas ha ampliato la propria gamma di Certificate Turbo Unlimited con strumenti sia long che short proprio sui titoli dell’intelligenza artificiale: oltre alle già presenti Nvidia, Alphabet, Microsoft, Amazon e Meta, l’emittente francese ha inserito nel proprio ventaglio di strumenti anche certificati Turbo legati a C3.ai, GlobalFoundries, UIPath e Dynatrace, con leve dinamiche fino a 20x al rialzo o al ribasso. I certificati sono negoziabili sul segmento Sedex di Borsa Italiana a partire dalle 9:05 fino alle 17:30, dal lunedì al venerdì.

I Turbo Certificates sono strutturati in modo tale da poter essere mantenuti in portafoglio anche per un periodo superiore al singolo giorno di contrattazione, è data dalla presenza del meccanismo della leva dinamica, che incrementa con l’avvicinarsi del prezzo del sottostante al livello knock-out, con il prezzo dei Turbo Unlimited Long e Short che invece decresce: il calo del prezzo porta infatti a un impiego di capitale minore, determinando una leva finanziaria più alta.

Il meccanismo di leva dinamica appena descritto differenzia inoltre i Turbo dai certificati a leva fissa, che invece soffrono del cosiddetto “Compounding Effect”: su tali prodotti la leva finanziaria, infatti, è fissa soltanto su base giornaliera, causando un disallineamento sul medio periodo (come descritto nell’immagine proposta di seguito) che tende ad acuirsi in presenza di una leva maggiore e di situazioni di mercato non direzionali, ossia qualora il sottostante si trovi in una fase caratterizzata da un’alternanza di movimenti contenuti rialzisti e ribassisti. I certificati a leva dinamica consentono inoltre all’investitore di beneficiare di livelli di stop loss impliciti, che sono rappresentati dai livelli knock-out, e di non incorrere in perdite superiori al capitale investito, circostanza che invece si è verificata in occasione di alcuni eventi estremi di mercato (uno su tutti il prezzo del petrolio negativo) per altri strumenti finanziari come i CFD.