Redazione / Approfondimento

L’HUB DEI CERTIFICATI

EFFETTO DARWIN SUI CERTIFICATI

Articolo del 21/10/2019 Contenuto sponsorizzato

A fine Ottocento, Charles Darwin affermò una delle sue frasi più celebri: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”.  

A distanza di oltre un secolo, questa frase è più attuale che mai e può essere adattata molto bene anche ai mercati finanziari di questo turbolento 2019. Ma se i prodotti di investimento tradizionali sembrano sempre più uguali tra loro, molte novità appaiono invece all’orizzonte dei certificates.

Questi investimenti presentano infatti per loro natura una capacità di flessibilità in grado di cogliere e rispondere con efficacia ai nuovi bisogni della clientela evoluta. Una capacità che, più di tutti, sembra aver saputo sfruttare al meglio Banca Generali. La banca guidata da Gian Maria Mossa sembra aver trovato la soluzione per ovviare al limite principale dei certificate Phoenix, ovvero il “worst of” che implica un andamento legato sempre alla perfomance del titolo peggiore.

Lavorando in collaborazione con un emittente francese, Banca Generali ha messo a punto la nuova soluzione Phoenix Memory Darwin che offre una nuova opportunità di sviluppo per questa tipologia di strumenti attraverso l’effetto Darwin.

Modificando la modalità di osservazione del sottostante, la combinazione di opzioni proposta da Banca Generali consente una maggiore probabilità di incassare i premi condizionati e richiamare anticipatamente il certificato stesso ma soprattutto evitare che rischi specifici che riguardino il singolo titolo che compongono il paniere possano incidere negativamente sulla performance  del certificato.

Associando il nuovo prodotto alla teoria dell’evoluzione darwinista, Banca Generali ha sviluppato tre fasi di sviluppo del certificato:

  • L’era della scimmia ovvero la prima fase di vita del prodotto in cui la rilevazione, ai fini del pagamento dei premi condizionati e del richiamo anticipato, si concentra sulla performance del titolo peggiore rispetto al livello di fixing iniziale;
  • L’era dell’uomo primitivo caratterizza invece la seconda fase della vita del prodotto, quella in cui la rilevazione ai fini del pagamento dei premi condizionati e del richiamo anticipato si concentra sulla performance media del basket rispetto al livello di fixing iniziale (100%);
  • L’era dell’uomo moderno è la terza e ultima fase della vita del prodotto in cui la rilevazione ai fini del pagamento dei premi condizionati e del richiamo anticipato si concentra sulla performance del titolo migliore e indipendentemente dall’andamento del titolo peggiore.

A scadenza, nel caso in cui il livello del migliore dei sottostanti sia maggiore o uguale al 100% del valore iniziale il prodotto rimborsa il capitale iniziale più un premio condizionato, altrimenti se il livello di tutti i sottostanti risulta inferiore al 100% del valore iniziale ma pari o superiore alla Barriera di Protezione il prodotto rimborsa il capitale iniziale e infine nel caso peggiore se il livello del sottostante WO risulta inferiore alla Barriera di Protezione il prodotto rimborserà un importo commisurato alla performance del peggiore dei sottostanti.

Una nuova piccola rivoluzione nel panorama dei certificates che punta a coinvolgere soprattutto quei clienti che in passato rimanevano alla porta frenati da eventi negativi specifici che potevano impattare il singolo sottostante. Ci hanno insegnato oramai che “non ci sono free lunch” in questo mondo. Quindi la domanda naturale è: a che prezzo? La risposta di Banca Generali sembra chiara: una cedola leggermente più bassa a fronte di un sonno più tranquillo per gli investitori.