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Tra riposizionamento del lusso, consolidamento bancario e ripartenza industriale, il certificato di BNP Paribas punta sull’eterogeneità dei fondamentali. Il rendimento potenziale è del 15,6% annuo con barriera al 50%.
In un ambiente caratterizzato da una progressiva normalizzazione della politica monetaria e da flussi settoriali che privilegiano qualità, solidità di bilancio e visibilità sui risultati, la lettura delle recenti trimestrali di alcune realtà europee offre uno spaccato significativo della fase del mercato. Da un lato, l’industria del lusso continua a vivere un percorso di riallineamento rispetto ai picchi post-pandemici: Kering ha riportato nel terzo trimestre ricavi in flessione rispetto all’anno precedente, con una dinamica che però mostra segnali di miglioramento. La nuova direzione strategica punta su un rilancio graduale dei marchi chiave, con un ritorno alla desiderabilità attraverso prodotti mirati e un rafforzamento dell’identità delle Maison: è una fase di transizione in cui il recupero passa per investimenti e ridefinizione del posizionamento, con un mercato che osserva con attenzione la capacità di esecuzione. All’opposto, il settore dei semiconduttori, pur penalizzato da cicli di domanda non ancora omogenei tra i segmenti industriali, mostra una progressiva ricomposizione: STMicroelectronics ha registrato nel terzo trimestre un miglioramento dei ricavi rispetto ai mesi precedenti e segnali di ripresa nei microcontrollori, segmento in cui la domanda resta sostenuta grazie ai trend di elettrificazione e digitalizzazione. Il settore resta ciclico in tal senso ma i segnali di recupero nelle catene di fornitura e la normalizzazione degli inventari contribuiscono a una progressione moderata ma costante nell’outlook. Sul fronte finanziario, UBS ha confermato la solidità del modello integrato di wealth management, con una crescita degli asset gestiti e una dinamica reddituale in miglioramento nella parte core del business, a testimonianza della resilienza della gestione patrimoniale globale nei periodi di riallocazione del rischio. In Italia, BPER Banca ha riportato risultati positivi nella prima parte dell’anno, sostenuti sia dall’efficienza operativa sia dalla capacità di generare redditività in un contesto di progressiva integrazione e consolidamento nel settore bancario domestico.
In questo scenario si inserisce l’ultima emissione BNP Paribas NLBNPIT2WAS5, un Cash Collect Memory Callable con una logica costruita per offrire un flusso cedolare pur mantenendo una struttura di protezione condizionata sul capitale. Il certificato prevede barriera al 50% dei valori iniziali per la protezione a scadenza, una soglia profonda pensata per assorbire fasi di volatilità anche prolungate. Le prime 6 cedole sono incondizionate, ovvero corrisposte indipendentemente dall’andamento dei sottostanti, elemento che consente di ottenere rendimento già nelle prime fasi dell’investimento. Successivamente, i premi diventano condizionati, con un trigger al 50% e sempre pari a 1,30% mensile, accumulabili con effetto memoria, permettendo di recuperare cedole non pagate qualora in una data successiva la condizione venga soddisfatta. Un aspetto centrale dello strumento è la sua callability, attivabile a discrezione dell’emittente da aprile 2026: se il certificato dovesse essere rimborsato anticipatamente, l’investitore riceverebbe l’importo nominale e le eventuali cedole maturate fino a quel momento. La scadenza è prevista a novembre 2028, con una durata che si adatta a un orizzonte d’investimento di medio periodo, coerente con una strategia orientata a bilanciare rendimento potenziale e profondità delle barriere. Si tratta quindi di uno strumento pensato per investitori che conoscono la dinamica dei certificati di tipo worst of, accettano una componente di rischio legata alla performance del sottostante peggiore e ricercano un flusso cedolare competitivo in un’ambiente di volatilità residuale e spread ancora favorevoli.