Analisi dinamica dei certificati di BNP Paribas Partnership sponsorizzata

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DAL CREDITO ALL'ENERGIA, I COLOSSI ITALIANI NEL NUOVO CERTIFICATO DI BNP PARIBAS

Il nuovo certificato Booster offre sei cedole garantite, rendimento potenziale fino allo 0,95% al mese e protezione condizionata con Step Down mensile fino alla scadenza del 2028

Articolo del 22/09/2025

Il primo semestre del 2025 ha confermato la solidità di quattro colossi del listino italiano, con risultati che si riflettono in multipli ancora competitivi rispetto al panorama europeo e con guidance confermate per l’intero esercizio. Eni ha chiuso con un utile netto di 2,5 miliardi e un EBIT di 6,4 miliardi, mantenendo il titolo scambiato a circa 7 volte gli utili attesi, in linea con la media del comparto energy, sostenuto da flussi di cassa robusti e da una politica di ritorno al capitale che resta tra le più generose d’Europa. Enel, pur penalizzata dalla volatilità iberica e dall’effetto cambi in America Latina, ha registrato un EBITDA ordinario di 11,5 miliardi e un utile netto di 3,8 miliardi confermando la guidance 2025 e mantenendo un rapporto EV/EBITDA di circa 6 volte, che riflette la natura difensiva del modello integrato. Generali ha sorpreso con un operating result di 4 miliardi (+8,7%) e una crescita dei flussi netti vita oltre 6 miliardi, con il titolo che continua a trattare su un price/earnings inferiore a 10 e un price/book attorno a 1,2, livelli che suggeriscono spazio di rivalutazione in caso di ulteriore esecuzione del piano industriale. Intesa Sanpaolo ha archiviato il miglior semestre della sua storia con un utile netto di 5,2 miliardi e un ROE annualizzato del 20%, mantenendo la guidance di utile oltre i 9 miliardi a fine anno e presentando multipli contenuti con un P/E a una cifra e un price/book vicino a 0,9 volte, segnale di una valutazione ancora moderata nonostante la redditività ai vertici del settore bancario europeo.   

Questi risultati, nel complesso, delineano un quadro di sottostanti solidi, condizione che rende particolarmente interessante l’ultima proposta di BNP Paribas sul mercato dei certificati, il Cash Collect Memory Booster Step Down con ISIN NLBNPIT2SZQ4. Lo strumento, che prende a riferimento proprio Eni, Enel, Generali e Intesa Sanpaolo, combina caratteristiche difensive con elementi di rendimento potenziato, inserendosi in una logica di ottimizzazione del binomio rischio-rendimento. Il certificato presenta una barriera capitale al 55% dei valori iniziali, livello che offre un cuscinetto significativo contro eventuali ribassi dei sottostanti. Nei primi sei mesi di vita il prodotto prevede il pagamento di sei cedole incondizionate, elemento che garantisce all’investitore un flusso iniziale certo indipendentemente dall’andamento del basket. 

Successivamente, dal settimo mese in avanti, entra in gioco la struttura “memory”: ogni mese l’investitore potrà incassare un premio dello 0,75%, condizionato al rispetto di un trigger posto anch’esso al 55%, con la possibilità di recuperare le cedole non distribuite qualora la condizione torni a verificarsi. A partire dalla sesta data di osservazione il rendimento può essere ulteriormente incrementato: se tutti i sottostanti risulteranno sopra l’85% dello strike iniziale, si attiverà un premio booster di +0,20%, che porterà il flusso mensile a 0,95%. Da segnalare che è inoltre previsto il pagamento di un premio cumulato pari a 1,20%, integrando gli 0,20% addizionali per ciascuna delle prime sei rilevazioni. 

Altra caratteristica distintiva è la funzione Step Down, che rende più accessibile nel tempo la possibilità di rimborso anticipato. A partire da marzo 2026, ogni mese il certificato potrà essere richiamato se tutti i sottostanti si troveranno sopra un livello di trigger che partirà dal 100% e scenderà progressivamente dell’1% a ogni rilevazione. Questo meccanismo amplia in maniera sostanziale la probabilità di uscita anticipata, accorciando la durata media dello strumento e velocizzando il ritorno del capitale investito insieme alle cedole maturate. In scenari di mercato caratterizzati da volatilità laterale o da graduale recupero, la funzione Step Down rappresenta un elemento cruciale per proteggere il rendimento e favorire la distribuzione effettiva dei flussi. La scadenza naturale è fissata a settembre 2028, con rimborso integrale del capitale qualora nessuno dei titoli scenda al di sotto della barriera posta al 55% al momento della valutazione finale. Diversamente, l’investitore subirebbe una perdita commisurata alla performance del peggiore dei sottostanti.