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Il nuovo Cash Collect Step Down targato BNP Paribas punta su Eni, Generali ed Enel con premi mensili dello 0,65%, barriera 55% e trigger decrescenti per l’autocall.
In un contesto di mercato in cui la ricerca di flussi periodici e meccanismi di protezione condizionata continua a rappresentare un’esigenza diffusa tra gli investitori, i certificati di tipo Cash Collect Step Down trovano spazio come strumenti strutturati capaci di coniugare un flusso di cedole potenzialmente regolari e una dinamica di rimborso anticipato progressivo: l’ultima emissione di BNP Paribas si inserisce in questo filone, con una struttura legata all’andamento di tre società italiane di primo piano ( Eni, Generali ed Enel ) caratterizzate da fondamentali solidi e recenti risultati trimestrali che delineano una traiettoria operativa ben definita. Eni ha chiuso il trimestre con un EBIT pro-forma di 3,7 miliardi di euro, supportato dalla crescita delle attività upstream, dalla solida generazione di cassa e da un progressivo processo di valorizzazione degli asset strategici. Il gruppo ha confermato una leva finanziaria pro-forma al 12%, segnando uno dei livelli più contenuti della sua storia recente. La diversificazione operativa, il contributo positivo da Plenitude ed Enilive e l’allocazione mirata del capitale hanno rafforzato la posizione competitiva della major italiana in uno scenario energetico ancora complesso. Generali ha riportato un risultato operativo di 2,1 miliardi di euro, in aumento dell’8,9% su base annua, grazie al forte contributo del comparto Danni. Anche la raccolta netta Vita, con oltre 3 miliardi di euro, ha evidenziato il posizionamento del gruppo nel soddisfare una domanda sempre più orientata a soluzioni di protezione e investimento flessibili. L’utile netto normalizzato è salito a 1,2 miliardi di euro, sostenuto dalla crescita organica e da una gestione disciplinata del capitale. Enel ha confermato una solida generazione operativa con un EBITDA ordinario di 6 miliardi di euro, un utile netto stabile a 2 miliardi di euro e una significativa riduzione del debito, sceso a 56 miliardi di euro. Il gruppo ha ulteriormente rafforzato il proprio profilo industriale attraverso investimenti mirati nel segmento reti e rinnovabili, con una pipeline di capacità green in esecuzione pari a 2,1 GW, contribuendo così alla sostenibilità e alla resilienza di lungo periodo.
A queste tre società guarda la nuova proposta targata BNP Paribas: si tratta del certificato Cash Collect Step Down (ISIN NLBNPIT2OWY4), che punta a coniugare cedole mensili, potenziale rendimento annualizzato del 7,8% e una struttura decrescente di trigger autocall pensata per aumentare la probabilità di rimborso anticipato. Con barriera capitale e premio al 55%, il certificato offre premi mensili dello 0,65% per una durata massima di 3 anni, con scadenza prevista a luglio 2028. Elemento distintivo dello strumento è la meccanica Step Down, ovvero la riduzione progressiva della soglia di attivazione dell’autocall nel tempo: a partire da luglio 2026, il trigger, inizialmente posto al 95% degli strike, decresce dell’1% ogni mese. In pratica, se alla data di osservazione i tre titoli Enel, Generali ed Eni quoteranno ciascuno a un prezzo pari o superiore al livello di trigger mensile, il certificato scadrà anticipatamente e restituirà il capitale investito maggiorato dell’ultimo premio. Questa dinamica favorisce il rimborso anticipato anche in scenari di leggera debolezza del mercato, grazie all’abbassamento progressivo dell’asticella da superare. I premi mensili sono versati incondizionatamente per i primi 12 mesi, garantendo un rendimento cumulato lordo del 7,8% nel primo anno a prescindere dall’andamento dei sottostanti. Successivamente, i premi diventano condizionati alla tenuta della barriera del 55% e beneficeranno dell’effetto memoria, che consentirà il recupero di cedole eventualmente non pagate nei mesi precedenti. Alla scadenza naturale del prodotto, in assenza di autocall, l’investitore riceverà il 100% del capitale nominale se nessuno dei sottostanti avrà registrato una perdita superiore al 45% dal valore iniziale mentre in caso contrario, la performance negativa del peggiore tra i tre titoli verrà replicata sul capitale investito.