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Un certificato sui titoli del lusso con barriera profonda, cedole dell’1,1% mensile e meccanismo Step Down per diversificare in un’epoca di alta inflazione e ritorno del risk-off
In un contesto di mercato caratterizzato da crescente incertezza macroeconomica e da tensioni geopolitiche diffuse, la tenuta dei grandi nomi del lusso globale continua a offrire spunti interessanti per chi cerca soluzioni d’investimento che uniscano stabilità settoriale e rendimenti potenziali elevati. I risultati recenti dei gruppi L'Oréal, Burberry, Richemont e Brunello Cucinelli (quattro nomi iconici che rappresentano l’élite del consumo premium) mostrano quadri eterogenei ma accomunati da una sorprendente capacità di adattamento. L’Oréal, colosso globale della cosmetica, ha chiuso il 2024 con un fatturato in crescita del +5,1%, raggiungendo quota 43,5 miliardi di euro, nonostante il rallentamento del mercato in Asia del Nord. La società ha mantenuto un margine operativo record del 20% sostenuto da un forte slancio in America Latina, SAPMENA e Europa, continuando a investire in innovazione e tecnologia. I segmenti Dermatological Beauty e Consumer Products hanno brillato confermando la resilienza di una strategia ben diversificata. Burberry, in fase di turnaround strategico, ha riportato risultati più complessi: ricavi in calo del -15% a cambi costanti e margine operativo ridotto all’1%, frutto delle difficoltà affrontate soprattutto nella prima metà dell’anno fiscale. Tuttavia, la seconda parte dell’anno ha segnato un’inversione di tendenza grazie al piano "Burberry Forward", che ha rilanciato l’identità di marca attraverso campagne focalizzate sull’outerwear e sulle categorie storiche più riconoscibili. Le vendite comparabili hanno mostrato un netto miglioramento nel secondo semestre, segno che il posizionamento autentico può ancora rappresentare un vantaggio competitivo. Richemont, proprietario di maison come Cartier e Van Cleef & Arpels, ha riportato una crescita del +1% a cambi costanti nel primo trimestre del FY25, su basi comparabili particolarmente sfidanti. La solidità è emersa in Giappone (+59%) e Americhe (+10%), mentre l’Asia Pacifico ha frenato, soprattutto per la contrazione della domanda cinese (-27%). Il canale retail ha continuato a crescere, sostenuto dalle vendite dirette e dall’apprezzamento delle Jewellery Maisons, mentre la componente wholesale ha risentito della debolezza asiatica. Brunello Cucinelli, infine, ha confermato il suo status di eccellenza nel segmento del lusso sartoriale. I ricavi del primo trimestre 2025 sono cresciuti del +10,5% YoY, con una performance robusta sia nel retail (+11,9%) che nel wholesale (+8,2%). L’azienda mantiene una visione costruttiva sull’intero anno prevedendo una crescita a doppia cifra e confermando il proprio piano di investimenti Made in Italy per il triennio 2024–2026, incentrato sull’espansione produttiva e sull’heritage culturale.
Ed è proprio nel panorama del lusso europeo che BNP Paribas propone un’esposizione diversificata a questi quattro player attraverso l’emissione del certificato Cash Collect Step Down (ISIN NLBNPIT2NQF7), uno strumento che combina premi mensili potenziali con un meccanismo step down per l’autocall, pensato per incrementare la probabilità di rimborso anticipato. Il certificato ha una scadenza fissata al 30 giugno 2027, ma può scadere anticipatamente a partire da ottobre 2025, qualora tutti e quattro i sottostanti quotino a un livello pari o superiore alla barriera autocall fissata inizialmente al 95% del prezzo di riferimento iniziale, e che decrescerà del 5% con cadenza semestrale. Questo meccanismo “Step Down” rappresenta una delle principali leve difensive oltre alla barriera: più il tempo avanza, più aumenta la probabilità che le condizioni per l’autocall siano soddisfatte favorendo una tenuta dei prezzi. A ogni data di valutazione mensile, se tutti i sottostanti saranno pari o superiori al 55% del prezzo iniziale, l’investitore riceverà un premio condizionato del 1,10%: il flusso cedolare potenziale che, se le condizioni fossero sempre rispettate, corrisponderebbe a un rendimento annuo lordo del 13,2%. Alla scadenza naturale, se nessun sottostante si posizionerà al di sotto della barriera del 55%, si otterrà il nominale maggiorato dell’ultimo premio previsto. Viceversa, se almeno uno dei titoli chiuderà al di sotto di tale soglia, il capitale restituito sarà commisurato alla performance del titolo peggiore. La combinazione di premi mensili, barriera profonda, effetto memoria e meccanismo step down lo rende particolarmente adatto a contesti volatili dove, tuttavia, la resilienza settoriale e la crescita gioca un ruolo cruciale.