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Il fascino del premio incondizionato

Inflazione, tassi di interesse, politiche monetarie. Il refrain è sempre lo stesso da qualche mese a questa parte e anche i mercati finanziari sembrano aver smaltito i timori che un aumento troppo rapido dell’inflazione avrebbe potuto riflettersi in maniera altrettanto repentina sulle decisioni delle Banche Centrali in materia di tassi. Al contrario, l’atteggiamento rassicurante della FED da una parte e della BCE dall’altra hanno raffreddato le preoccupazioni di un intervento a breve, nonostante sia ormai sul tavolo la discussione sul tapering e la normalizzazione delle politiche monetarie. La Banca Centrale neozelandese, nelle ultime ore, ha fatto trapelare l’intenzione di iniziare un processo di rialzo dei tassi nel prossimo anno e la scommessa che i mercati stanno facendo è sulle tempistiche delle prime mosse: più tardi arriverà il rialzo del costo del denaro e più l’equity avrà benzina per continuare a salire. Gli investitori, consapevoli che le misure cosi accomodanti non potranno durare ancora molto, soprattutto se le economie continueranno a mostrare segnali di ripresa, sono alla ricerca di soluzioni che consentano di affrontare questa fase di incertezza e i favori stanno ricadendo, tra gli altri, sui Fixed Cash Collect, ovvero quei certificati caratterizzati da premi periodici incondizionati. Per comprenderne appieno le caratteristiche abbiamo analizzato l’ultima emissione di UniCredit che si distingue sia per l’ampia diversificazione offerta che per caratteristiche. Un’altra arma contro l’incertezza è lo stock picking settoriale, in virtù della rotazione che già da qualche mese è in atto su tutti i mercati. Tra quelli considerati value, con buone prospettive, il settore farmaceutico è in grado di offrire margini di sicurezza e opportunità di rendimento. Proprio su questo, EFG International ha strutturato un Phoenix Memory con barriera al 60% che punta a un rendimento annuo del 6%. Nelle fasi in cui c’è maggiore timore per il futuro a beneficiarne sono i beni rifugio e in primis l’oro, che non a caso sta riprendendo quota. Per questo siamo andati a esplorare l’offerta di certificati leverage che conta su un gran numero di strumenti che possono essere utilizzati sia per obiettivi a breve termine che di più ampio respiro.

a cura della redazione

Certificate Journal #701 del 28/05/2021


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