Redazione / Approfondimento

AUTOMOTIVE ANCORA IN TREND

Sulla carta non doveva essere il settore buono per l’attuale fase del ciclo economico, ma i numeri sui mercati dicono altro. Un quadro su una serie di Investment per reinvestire i molti certificati andati in richiamo anticipato

Articolo del 06/12/2023 12:35:53 a cura della redazione

Sulla carta il comparto automotive non rappresenterebbe una valida opportunità di investimento se guardiamo all’attuale fase del ciclo economico. Il rallentamento dell’economia globale, in particolare di quella cinese, gli alti tassi di interesse che aumentano i costi di finanziamento in fase di acquisto, il tema degli incentivi EV e gli alti costi di produzione associati, non rappresentano certo il contesto ideale per il settore che invece sta sperimentando una nuova fase di crescita delle quotazioni e continua a offrire buone idee di investimento.

La prospettiva di una recessione è chiaramente un vento contrario per un settore ciclico come quello automobilistico, sebbene vi siano diverse società di alto profilo che sono ben equipaggiate per superare la recessione e capaci di mantenere un buon profilo creditizio. Molte di queste società, soprattutto europee, hanno prodotti orientati al consumatore premium, che tende a presentare una minore ciclicità, il che dovrebbe aiutarle a mantenere un flusso di cassa più costante.

Tuttavia, dopo i colli di bottiglia post-Covid e dopo la crisi energetica scoppiata a seguito del conflitto in Ucraina, il settore ha intrapreso un deciso trend positivo sia sul fronte dei numeri in borsa che su quello ovviamente legato alle immatricolazioni. Secondo i dati dell’UNRAE (Unione Rappresentati Autoveicoli Esteri) l’ultimo dato rilasciato a novembre sui numeri del mese di ottobre, questi segnano 141.730 autoveicoli di nuova immatricolazione registrando un +14,1% rispetto all’anno precedente, con un +20,7% complessivo da inizio anno sull’anno precedente.

In prospettiva il tema dell’elettrico rimane un focus decisamente interessante. Gli investimenti delle big europee hanno l’obiettivo di colmare il gap con i competitor US e cinesi, ma attualmente la tecnologia proprietaria nel vecchio continente a livello di batterie è molto limitata così come l’infrastruttura di ricarica. Inoltre, si trovano in una situazione di grave svantaggio in termini di costi, poiché la produzione di automobili in Europa è molto più costosa che in Cina. Questo probabilmente offre ai nuovi operatori un vantaggio materiale nel tentativo di conquistare quote di mercato.

Fonte CedLab

Diamo ora uno sguardo ai numeri e livello di performance: in Europa il settoriale automobilistico presenta una delle migliori performance con un +13% da inizio anno sfruttando anche il consistente impulso rialzista partito da fine ottobre scorso. In America il discorso cambia decisamente e lo vediamo chiaramente anche dalla performance dei singoli sottostanti.

Per quanto riguarda infatti le single stocks, la view da inizio anno non è uguale per tutti. Da un lato registriamo nuovi massimi storici per Ferrari a +63% da inizio 2023 e una performance positiva per tutto il segmento della componentistica con il +20% di Continental, +11% per Pirelli e +14% per Michelin. Buon recupero anche per Tesla (+125%) ma non tiene il passo il segmento US con Ford a -5% e GM a -6,5%. In Europa, Stellantis vola a +47%, BMW si ferma a +12% e Renault a +8,4%. Male Volkswagen, Porsche e Mercedes tutte con il segno meno, rispettivamente a -11%, -14% e -6%.

Fonte CedLab

LA SELEZIONE DI INVESTMENT

Per sfruttare il buon momento del settore proponiamo ora la nostra analisi su una serie di certificati che possono tornare utili non solo in ottica di diversificazione di portafoglio, ma anche come validi strumenti di equity substitution utili quindi per monetizzare le performance positive, ridurre il rischio di ribassi, acquistare asimmetria e rimanere investiti in ogni caso su uno dei settori con migliore forza relativa.

Iniziamo con uno degli ultimi arrivati, ovvero il Phoenix Memory Step Down (Isin XS2662146856) firmato Barclays, che oggi rappresenta anche un valido approdo dove “rollare” i molti certificati agganciati a basket worst of settoriali andati in autocall. Il certificato lega le sue performance ad un basket composto da Stellantis, Ferrari, Renault e Porsche Holding e si distingue per una barriera capitale fissata al 55% degli strike e cedola mensile dell’1%. Sul fronte delle caratteristiche si aggiunge l’opzione step down sul fronte dell’autocallabilty, che entrerà in gioco da maggio 2024 (trigger inizialmente al 100%, decrescente del 5% ogni 6 mesi).

La doppia vita dei Maxi Coupon ci porta a parlare di un Cash Collect Memory Maxi Coupon (Isin DE000VU5FFT5) firmato Vontobel che lo scorso luglio ha pagato il maxi premio del 18% e successivamente anche la prima cedola trimestrale del 2% prevista a ottobre scorso. Il certificato si aggancia ai titoli Ford, Volkswagen, Renault e Stellantis e scambia oggi a quota 84,5 euro. Worst of del basket è il duo Ford e Volkswagen a -15% da strike. Le cedole come detto sono trimestrali e pari al 2%, ovvero l’8% annuo. In ragione della quotazione sotto la pari si punta in assenza di autocall ad un 42% di rendimento complessivo. Barriera capitale posta al 60% dei valori iniziali.

Altra new entry utile per gestire reinvestimenti e switch dai titoli, è il Fixed Cash Collect Airbag (Isin IT0006760612) firmato Marex agganciato al segmento europeo con Volkswagen, Mercedes Benz, Renault e Stellantis. Emesso sotto la pari a 965 euro, scambia attualmente a quota 957 euro e si distingue per premi fissi incondizionati dello 0,605% mensili con prima data di uscita anticipata con trigger 100% a dicembre 2024. Il connubio tra cedola fissa incondizionata, lunga scadenza, airbag a scadenza, rendono la struttura particolarmente resiliente tale da riportare il segno verde per lughi tratti dell’analisi di scenario, anche sotto la barriera capitale fissata al 55%.

Chiudiamo il quadro con il Fixed Cash Collect Callable (Isin NLBNPIT1X4F5) firmato BNP Paribas legato a Tesla, Renault e Mercedes Benz. Barriera 50% per questa emissione che si distingue anche da una cedola mensile dell’1,05%. Buona asimmetria e soprattutto buon flusso di premi incondizionati certi, dovuto anche all’opzione callable, che sebbene lasci discrezionalità all’emittente, offre d’altro canto sicuramente un buon markup sul fronte cedolare rispetto ad una classica struttura di tipo “autocallable”.

Fonte CedLab