Redazione / Approfondimento

MORGAN STANLEY, AL VIA I PRIMI CERTIFICATI IN DIRECT LISTING

Una nuova emissione di Autocallable Cash Collect su titoli italiani con barriere al 60% e coupon fino all’11,6% annuo.

Articolo del 18/07/2022 a cura della redazione

Cresce l’offerta di certificati quotati nella modalità “direct listing” da parte di Morgan Stanley, dopo la partenza di 8 nuovi Autocallable Cash Collect su azioni italiane. Con quest’ultima serie sono infatti 28 i certificati che l’emittente statunitense ha proposto finora in quotazione diretta in Borsa Italiana, tutti accomunati dalla struttura classica degli Autocallable Cash Collect. A caratterizzare l’ultima serie di certificati è la concentrazione su singole azioni italiane, da quelle del settore bancario (Intesa San Paolo e UniCredit) a Generali, Eni, Enel, Stellantis, Ferrari e Moncler.

Le strutture asimmetriche e flessibili dei certificati Autocallable Cash Collect prospettano rendimenti annualizzati tra il 5,6% e l’11,6% con una protezione condizionata del capitale fino alle barriere poste al 60% dei rispettivi fixing iniziali dei titoli sottostanti. Entrando più nel dettaglio delle proposte, si possono individuare delle caratteristiche chiave in termini di scadenza (3 anni), protezione del capitale (barriera 60%), livello da rispettare per il premio periodico trimestrale (trigger 60%) e autocallable anticipato (trigger 100%). L’unica variabile a modificarsi da certificato a certificato è quella legata all’ammontare del premio periodico trimestrale che da solo spiega quindi la rischiosità insita in ogni singolo sottostante. Top performer di questa serie è l’Autocallable Cash Collect agganciato ad UniCredit (Isin DE000MS8JRA1) che presenta un premio periodico del 2,9% trimestrale (l’11,6% annuo) seguito dalla proposta legata alle sorti di Stellantis (Isin DE000MS8JRC7) che prevede un premio periodico trimestrale condizionato del 2,5%, il 10% annuo.

Parliamo ora del funzionamento, per spiegare da vicino anche le caratteristiche di asimmetria che sono legate non solo alla barriera capitale rilevata solo a scadenza, ma anche ai premi periodici dotati di effetto memoria. Nel dettaglio, con cadenza trimestrale a partire dal 7 ottobre prossimo verrà rilevata la quotazione del sottostante di riferimento: se in tale circostanza il prezzo del sottostante sarà superiore al 60% dello strike iniziale, il certificato staccherà la cedola periodica prevista. Qualora il sottostante dovesse invece segnare una performance negativa superiore al -40% da strike, non rispettando così il trigger previsto, l’investitore non perderà il diritto a ricevere il premio periodico che verrà accantonato per la rilevazione successiva. Questo elemento non è assolutamente da sottovalutare anche perché rappresenta un fattore di resilienza dei prezzi di questi certificati durante fasi fortemente ribassiste.

A partire dalla rilevazione successiva, ovvero dal 9 gennaio 2023, parallelamente alla rilevazione dei prezzi valida per il pagamento della cedola periodica si affiancherà anche l’opzione di richiamo anticipato, ossia l’autocallable. In caso di buon andamento del sottostante, qualora quest’ultimo dovesse essere rilevato al di sopra del proprio livello iniziale (strike), il certificato non solo pagherà la cedola periodica prevista, compresa delle eventuali cedole a memoria, ma rimborserà anche anticipatamente l’intero capitale nominale (1000 euro). L’investitore in questo modo monetizzerà ben prima della scadenza la propria posizione.

Rispetto all’emissione, tutti i certificati stanno attualmente scambiando sotto la parità e pertanto presentano caratteristiche migliori in termini di rendimento potenziale.

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