Redazione / Approfondimento

DA SOCGEN I PRIMI CERTIFICATI SULL’INDICE DI SOSTENIBILITA’ ITALIANO

MIB ESG, il nuovo sottostante per la prima volta coperto in Italia grazie a Société Générale. Arrivano due leva fissa e un certificato benchmark

Articolo del 29/11/2021 a cura della redazione

I criteri ESG stanno già da tempo condizionando le scelte di investimento dei risparmiatori e in tal senso la sostenibilità e i criteri etici si stanno tramutando anche in rendimento. Facendo un passo indietro, gli investimenti marchiati “ESG” rappresentano strategie di investimento che mirano ad eliminare dallo stock picking gli investimenti in aziende petrolifere o multinazionali del tabacco, per esempio, e di finanziare invece titoli e attività green, etiche o socialmente utili, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite fissati per il 2030 (Sustainable Development Goals, SDG). Secondo il rapporto Global Sustainable Fund Flows di Morningstar, alla fine di giugno 2021, a livello globale, gli asset gestiti secondo tali direttrici superavano i 2.000 miliardi di dollari.

Come detto, non solo criteri etici ma tale filosofia di gestione ha avuto anche indubbi benefici nei portafogli dei risparmiatori. Diversi studi segnalano infatti che società con rating più elevati per fattori ESG hanno anche un minor costo di capitale in termini di debito e di equity. Insomma, c'è una correlazione tra performance finanziaria delle società e la loro strategia ESG, almeno sul medio e lungo termine.

Guardando in Italia, numeri alla mano vediamo come si è comportato il MIB ESG, indice gestito e calcolato da Euronext Paris, che fornisce un’esposizione a 40 società selezionate secondo criteri ESG, definiti dalla primaria agenzia di rating ESG europea Vigeo Eiris (Moody’s), partendo dalle 60 società italiane più liquide ed escludendo le società impegnate in attività non compatibili con gli investimenti ESG. Nella rilevazione ad un anno, il MIB ESG è in rialzo di 23,3 punti percentuali rispetto al +18,4% del FTSE Mib. Un’overperformance costante che ha toccato anche un picco del +7% sullo spread sempre a favore dell’indice marchiato ESG.

La situazione di “reflation trade” sta effettivamente premiando alcuni settori che l’indice MIB ESG ha in portafoglio con pesi specifici più alti rispetto al FTSE Mib classico. Guardando infatti alla composizione, troviamo Enel con un peso del 9,64%, Intesa San Paolo al 9,02%, Stellantis che pesa l’8,56%, Ferrari il 7,88%, Eni il 7,86%, STM il 7,22%.

In ottica di raffronto, sono presenti nel MIB ESG i seguenti titoli che non fanno parte del FTSE Mib: Reply, Unipolsai, Webuild, Salvatore Ferragamo, Mediaset, Iren, Falck Renewables, Erg, Brembo e Animca.

Mentre sono presenti nel FTSE Mib ma non nel MIB ESG i seguenti titoli: Tenaris, Leonardo, Inwit, InterPump, Fineco, Exor, Diasori, Campari, Buzzi e Azimut.

Attualmente, nell’ambito settoriale, nel MIB ESG il settore bancario pesa per il 21,58%, il settore dell’Elettricità per il 17,90% seguito dall’Automotive al 16,44% e dall’Oil&Gas all’11,01%.

SETTORI  PESO
Banche 21,58%
Elettricità convenzionale 17,90%
Assicurazione 6,28%
Commercial Vehicles & Parts 7,38%
Pipelines 2,66%
Automobili 16,44%
Oil&Gas 11,01%
Semiconduttori 7,22%
Clothing and Accessories 5,15%
Tlc e media 1,44%
Pharma 1,55%
Altro 1,39%

Come investire sul MIB ESG

Fatta questa panoramica sul settore, presentiamo ora i primi tre certificati in assoluto che vengono messi a disposizione degli investitori italiani in grado di coprire il MIB ESG. Grazie a Société Générale sono infatti stati quotati tre certificati ovvero due leva fissa x7, sia long (Isin DE000SF6UT37) che short (Isin DE000SF6UT45), ma anche un certificato investment, un benchmark puro senza quindi alcun effetto leva (DE000SF6UT03).

Tre certificati con altrettante differenti finalità. I primi due certamente più adatti in ottica di trading, mentre il terzo, il benchmark, può tornare estremamente utile in ottica di gestione di portafoglio per prendere posizione sui principali 40 titoli targati ESG del solo territorio italiano.

CONFRONTO TRA MIB ESG E FTSEMIB (Fonte Bloomberg)

In ottica di raffronto con strumenti già presenti sul mercato, come molti ETF, va sottolineato come l’Investment si distingue per una efficienza fiscale che rappresenta un elemento da valutare con molta attenzione.