Due anni e mezzo di durata e premi trimestrali che vanno dall’1,75% al 5%. Hanno debuttato in Borsa Italiana i 6 nuovi Cash Collect su singole azioni di Societe Generale.
Articolo del 17/05/2021 08:00:00 a cura della redazione
Dopo la serie legata a panieri tematici, Societe Generale lancia una nuova gamma di sei certificati con la consueta e consolidata struttura a premi periodici, nota come Cash Collect. La novità di questa serie è il sottostante che torna ad essere una single stock, eliminando di fatto il rischio di correlazione a cui l’investitore si espone implicitamente scegliendo di puntare su un certificato che segue l’andamento di un basket di tipo “ worst of”, dove cioè è il peggiore tra i componenti a comandare.
La nuova emissione di SocGen si lega a 6 distinti titoli azionari, di cui 4 italiani, tra i più presenti nei portafogli dei risparmiatori, e due statunitensi che per le loro caratteristiche si prestano ad occupare quella parte high yield del portafoglio e consentono tra l’altro di monetizzare parte della volatilità implicita che li contraddistingue.
Andando per ordine, i 4 Cash Collect Memory su titoli italiani sono agganciati rispettivamente a Eni, STM, Intesa San Paolo e UniCredit con premi che vanno dall’1,75% trimestrale fino al 2,65%, con barriere capitale tra il 75% e l’80%. In considerazione dei titoli coperti dall’emissione, questi Cash Collect potrebbero essere utilizzati anche come strumenti per consolidare eventuali posizioni in guadagno sugli stessi, spostandosi su un prodotto che garantisce un diverso approccio e una migliore flessibilità. La presenza dell’effetto memoria sui premi periodici, consente di ridurre i rischi di una barriera e un trigger dei premi che si collocano a una distanza del 20% dai valori di emissione ( barriera 80%).
Sfruttando infatti la presenza dell’opzione della memoria, l’investitore potrà incassare eventuali premi persi durante la vita del prodotto, a causa di un ribasso maggiore del 20% da parte del sottostante, in una successiva occasione, ovvero a seguito di un rimbalzo con ritorno al di sopra della barriera. Di recente quotazione, i Cash Collect si presentano oggi con un prezzo pari al nominale o, come nel caso ENI, appena inferiore: la debolezza di Eni (-2% da strike) ha spinto infatti al ribasso il Cash Collect (Isin XS2278318634) aumentando così il rendimento potenziale previsto all’atto di emissione.
La volatilità implicita più alta dei 4 titoli oggetto di analisi rende interessante la proposta agganciata a STM (Isin XS2278319103) che si distingue per premi trimestrali del 2,65% che valgono il 10,56% annuo.
Menzione va fatta sugli ultimi due certificati rispettivamente agganciati a Plug Power (Isin XS2278315457) e Tesla (Isin XS2278318394), capaci rispettivamente di pagare un premio trimestrale del 5% e del 4%. Sono titoli caratterizzati da un diverso profilo rispetto alle società italiane appena analizzate e questo lo si vede non solo per gli altri premi periodici ma anche per la barriera capitale che per entrambi scende al 60%. La flessibilità pertanto consente di avere accesso a flussi periodici anche in presenza di forti ribassi dei sottostanti, purchè non si estendano oltre il -40% dal livello iniziale.
Attenzione in particolare al timing di determinazione dello strike iniziale, da cui poi dipende il posizionamento della barriera: sia per Tesla sia per Plug Power, questo è coinciso con la fase correttiva dai massimi, rendendo le barriere ancora più protettive. Questi due certificati rappresentano una valida opportunità anche in termini di diversificazione su settori ad alto potenziale sul medio periodo.