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Redazione / Approfondimento

UN NUOVO LOW STRIKE TARGATO NATIXIS

Un Phoenix Memory Airbag con scadenza 4 anni che promette premi dell’8,4%. Trigger autocall subito al 90%

Articolo del 01/03/2021 a cura della redazione

L’incertezza sui mercati con il ritorno della scure dell’inflazione, vanno affrontati al meglio e su questo la duttilità dei certificati di investimento aiuta e di molto gli investitori. In linea con l’attuale fase, l’interesse muove su quelle strutture più difensive che non sono solo quelle accompagnate da barriera capitale molto profonda. Un buon mix tra protezione condizionata e rendimento potenziale è giocato ora dalle strutture di tipo “Low Strike” anche conosciute coma Airbag.

L’expertise dell’industria ha oggi consentito di fare leva su alcune caratteristiche dei sottostanti prescelti per raggiungere l’obiettivo di massimizzare il trade off tra rischio e rendimento. Tra le ultime proposte arrivate al Sedex spicca in modo particolare un Phoenix Memory Airbag targato Natixis (Isin IT0006747932) agganciato ai titoli Repsol, ING Groep, RWE ed ENEL.

Il certificato prevede una scadenza fissata per il 5 marzo 2025, una barriera capitale fissata al 60% e valida come sempre solo alla naturale scadenza, ma soprattutto premi periodici mensili dello 0,7% con effetto memoria. Un flusso di premi attivato al rispetto del trigger del 60% che vale un flusso su base annua dell’8,4%.

Peculiare il meccanismo autocall, ovvero le modalità per poter far scattare il richiamo anticipato prima della naturale scadenza quadriennale.

L’opzione autocallable entrerà nella struttura di payoff esclusivamente tra un anno ovvero a partire dal 22 febbraio 2022 ma immediatamente sotto la parità.

A partire da tale data e per tutte le prossime, sarà infatti sufficiente il rispetto del 90% degli strike iniziali da parte di tutti i sottostanti. Per valutarne l’asimmetria rispetto al basket sottostante, è un certificato che paga premi entro il -40% di performance e rimborsa anticipatamente se tutti i sottostanti non perdono più del 10%. E non è poco.

Da segnalare come sono presenti tutte le opzioni per meglio sostenere i prezzi del certificato anche durante fasi fortemente volatili. Da un lato l’effetto memoria sui premi eventualmente non distribuiti, dall’altro un’autocall già sotto la parità ed infine l’opzione Airbag prevista alla scadenza.

OPZIONE AIRBAG

Merita una menzione a parte proprio l’opzione Low Strike che aumenta l’asimmetria dei rendimenti del certificato rispetto all’andamento e quindi al rimborso al lineare che si avrebbe qualora a scadenza anche solo uno dei 4 titoli del basket girasse sotto barriera, con una performance rispetto ai livelli di emissione superiore al -40%.

Prendiamo ad esempio Enel, il titolo che attualmente è il peggiore del basket con un -3% circa dallo strike iniziale. Qualora ci trovassimo di fronte ad un comune Phoenix Memory, a scadenza in presenza di una performance negativa del -50%, il titolo Enel varrebbe 3,92 euro, valore inferiore alla barriera fissata a 4,8462 euro. Ci troveremmo in una situazione di knock-out dove il rimborso del certificato sarà parametrato a tutti gli effetti al pari di un investimento lineare sul titolo Enel. Calcolatrice alla mano il rimborso a certificato sarebbe di 485,32 euro. Grazie all’opzione Airbag per calcolare il rimborso del nostro Phoenix Memory Airbag, si dovrà moltiplicare il valore della componente lineare di 485,32 euro per il rapporto tra il nominale e la barriera (1000/600 = 1,6667). Pertanto, il rimborso sullo scenario a -50% sarà di 808,86 euro. Attualmente, guardando l’analisi di scenario che non tiene conto dei flussi periodici dei premi, a fronte di un -50% del worst of, si genererebbe una performance negativa di poco meno del 20%.

Fonte CedLAB

Per quanto riguarda il basket dei titoli sottostanti, si evidenzia come la barriera capitale sia di ENEL che di RWE è stata posizionata al di sotto dei livelli minimi di un anno fa. Per quanto riguarda invece ING Groep la barriera è fissata a 5,3772 euro contro un minimo nell’apice della pandemia che ha toccato i 4,226 euro. In linea con quest’ultima anche la situazione di Repsol la cui barriera è stata fissata a 6,09 euro contro un minimo toccato a 5,02 euro.