Il bilanciamento tra eccesso di offerta (atteso per il 2025) e le tensioni geopolitiche mantengono elevata la volatilità del petrolio, favorendo la ricerca di strumenti alternativi per beneficiare del rendimento.
Articolo del 22/09/2025 17:12:59 a cura della redazione
Il mercato petrolifero continua a catalizzare l’attenzione degli investitori globali, stretto tra spinte geopolitiche e dinamiche di domanda e offerta che restano ancora estremamente complesse da interpretare. Il Brent e il WTI si muovono su livelli che riflettono una duplice tensione: da un lato l’incertezza legata alle forniture, acuita dalle tensioni geopolitiche in Ucraina e Medio Oriente, dall’altro la prospettiva di un’offerta in eccesso nel 2025, come stimato dall’International Energy Agency (IEA). A complicare il quadro si aggiunge anche la politica produttiva dell’OPEC+, oscillante tra tagli di sostegno ai prezzi e aperture all’aumento delle estrazioni per difendere quote di mercato. Tutti questi elementi rendono i futures sul Brent e sul WTI strumenti derivati sempre più osservati, con le curve forward che spesso riflettono timori di eccesso di scorte negli Stati Uniti o di surplus globali, condizionando le aspettative degli operatori istituzionali e la volatilità implicita nei contratti derivati. In questo contesto, caratterizzato da visibilità limitata e rapida successione di fattori di rischio, strumenti strutturati legati alle materie prime offrono una via alternativa per ottenere un potenziale rendimento potendo contare sulla protezione condizionata del capitale. In particolare, la società Leonteq Securities AG ha recentemente avviato alla negoziazione sul mercato EuroTLX un certificato Phoenix Memory Softcallable con ISIN CH1476723254, costruito proprio sui due future petroliferi Brent e WTI. L’emissione presenta caratteristiche pensate per investitori con un orizzonte temporale limitato e con una chiara propensione ad accettare l’esposizione al rischio di barriera in cambio di cedole condizionate. Il prodotto prevede infatti una cedola condizionata mensile dello 0,917% lordo (fino a circa 11% annualizzato lordo), subordinata alla rilevazione dei sottostanti nelle date di osservazione ad un livello superiore alla soglia fissata al 70% dei rispettivi livelli iniziali. La struttura incorpora l’effetto memoria, che consente di recuperare in un’unica soluzione eventuali cedole non corrisposte nei mesi precedenti al verificarsi della condizione di trigger in una delle date successive. Un aspetto particolarmente rilevante è la presenza della clausola softcallable, che concede all’emittente la facoltà, ma non l’obbligo, di richiamare il prodotto a partire dal prossimo 3 novembre 2025 e poi mensilmente fino al 3 agosto 2026, rimborsando il 100% del capitale più l’eventuale cedola del periodo. Il nodo cruciale per la valutazione prospettica del prodotto risiede nella barriera capitale posta al 70%: la sua solidità dipende dalla traiettoria futura dei prezzi del petrolio, e in particolare dalla curva forward dei contratti future, che rappresenta un indicatore chiave per monitorare il rischio potenziale di superamento della soglia. In caso di tenuta dei sottostanti, ovvero di una rilevazione alla data di valutazione finale del 1° settembre 2026 al di sopra della barriera, l’investitore otterrà il rimborso integrale del capitale oltre alle cedole maturate; viceversa, se almeno uno dei due sottostanti dovesse chiudere pari o ad un livello inferiore alla barriera, il rimborso avverrebbe in funzione della performance del sottostante peggiore esponendo al rischio di perdita. Il certificato si inserisce in un quadro di mercato che rende difficile centrare il timing di ingresso diretto sui sottostanti, proponendo una struttura capace di offrire un rendimento condizionato e protezione fino al limite della barriera. Questo strumento, pertanto, rappresenta un’alternativa interessante per diversificare l’esposizione al comparto delle materie prime senza assumere direttamente la volatilità dei future oltre all’impegno di roll dei contratti.
Questo documento è a solo scopo promozionale e non costituisce ricerca o consulenza all’investimento. Non costituisce neppure una raccomandazione per l’acquisto di strumenti finanziari né un’offerta o una sollecitazione di un’offerta Tutti i rendimenti indicati sono lordi. Al momento dell’emissione, per i redditi derivanti dai certificates è prevista una tassazione al 26%. Gli strumenti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. I certificates sono anche soggetti al rischio emittente.