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Geopolitica e backwardation: Leonteq guarda al WTI

Un prodotto pensato per il breve termine ma pronto a capitalizzare la resilienza del greggio e la crescita economica

Articolo del 16/06/2025 10:54:43 a cura della redazione

Negli ultimi mesi il mercato del petrolio ha visto una successione di shock geopolitici e interferenze macroeconomiche che ne hanno amplificato la volatilità, mantenendo il West Texas Intermediate (WTI) sotto costante osservazione da parte di investitori istituzionali e operatori specializzati. In un contesto dominato da tensioni tra Stati Uniti e Iran, escalation nel Medio Oriente e interruzioni produttive in Canada, il prezzo del greggio ha reagito con slanci repentini seguiti da fasi di consolidamento, spinto alternativamente da rischi di offerta e aspettative di domanda legate al ciclo economico globale. Le dinamiche di backwardation osservate sulla curva dei future WTI (con le scadenze brevi più elevate rispetto a quelle a lunga durata) hanno segnalato un mercato stretto (quindi con eccesso di domanda rispetto all’offerta), in cui la disponibilità immediata della commodity è percepita come più preziosa rispetto alla consegna differita. Ciò ha riflesso timori legati a eventuali shock di breve periodo ma anche una crescente difficoltà nell’intervenire con rapidità su nuovi flussi produttivi. Le proiezioni dell’EIA vedono peraltro una possibile riduzione dell’output statunitense entro fine 2025, un fattore che, combinato al lento riassorbimento delle scorte strategiche americane, contribuisce ad alimentare un quadro d’incertezza strutturale.

Proprio in questo scenario di incertezza e potenziale risalita graduale dei prezzi, Leonteq Securities AG propone un nuovo strumento costruito attorno alla logica della resilienza: il certificato Phoenix Memory Softcallable su WTI (ISIN CH1438103900): questo prodotto rappresenta una declinazione strategica dell’approccio income-oriented (focalizzato quindi sulla generazione di rendita periodica) su commodities, combinando cedole condizionate mensili con memoria, barriera del capitale a scadenza e una struttura callable. Il certificato si basa su un contratto future front month sul WTI. Il fixing iniziale del certificato è stato rilevato il 30 maggio 2025 mentre la scadenza è prevista il 4 giugno 2026. Ogni mese l’investitore potrà ricevere una cedola pari allo 0,833% qualora il prezzo ufficiale del WTI risulterà superiore al 70% del fixing iniziale nella relativa data di osservazione. La struttura è dotata di effetto memoria, consentendo il recupero cumulativo delle cedole eventualmente non corrisposte nei mesi precedenti, qualora si ripresentino successivamente le condizioni favorevoli. Elemento distintivo del certificato è la sua natura callable, ovvero la possibilità per l’emittente su base discrezionale, di rimborsare anticipatamente il capitale nominale, oltre alla cedola in programma, in corrispondenza di ogni data di osservazione mensile. Il capitale è protetto condizionatamente e alla scadenza finale il rimborso integrale del nominale vi sarà solo se il fixing finale del WTI sarà superiore al 70% del fixing iniziale. In caso contrario, l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del future rispetto al livello iniziale. Un aspetto fondamentale per l’analisi del prodotto riguarda la valutazione prospettica del rischio di barriera: essendo il sottostante un future sul WTI con scadenza ravvicinata, la curva forward dei contratti future per la data di riferimento (giugno 2026) rappresenta un indicatore cruciale per gli investitori che intendano monitorare il potenziale rischio di violazione della soglia del 70%. Il prodotto presenta un profilo di rendimento particolarmente interessante in ottica carry: un rendimento annuo potenziale del 9,10%, escluso il caso di richiamo anticipato, in uno scenario in cui il WTI si mantenga stabilmente sopra la soglia minima.

 

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. I certificati di investimento sono prodotti complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.