L’emittente di Piazza Gae Aulenti lancia sul secondario una serie inedita di Cash Collect Low Barrier partiti sotto 100 euro
Articolo del 02/10/2024 10:03:30 a cura della redazione
L’obiettivo perseguito da questa rivista, e in generale da Certificati e Derivati, è stato da sempre quello di dare maggiori informazioni e chiavi di lettura possibili per un investimento quanto più consapevole. Per questo abbiamo sempre sottolineato il fatto che non sempre un certificato che va a scambiare sopra la pari deve essere considerato “caro”, perché magari sta esprimendo un rischio più contenuto rispetto alle condizioni di partenza. Nonostante ciò, ci rendiamo perfettamente conto che anche l’aspetto psicologico gioca un suo ruolo fondamentale e riteniamo che in tale ottica vada data lettura all’ultima proposta firmata UniCredit che ha lanciato recentemente sul secondario una nuova ed inedita serie di Cash Collect Low Barrier emessi sotto la pari. Una emissione che risponde a nostro avviso anche all’esigenza di rendere appetibili dal punto di vista dei prezzi le nuove emissioni, che anche in scia al positivo trend dell’equity si trovano con una certa facilità immediatamente sopra la pari. E quindi torniamo al ragionamento fatto in precedenza in merito allo scarso appeal dell’acquisto sopra la pari.
Ovviamente, se da un lato vi è uno scarto tra il prezzo di emissione ed il valore nominale che genera un rendimento aggiuntivo in conto capitale, questo viene compensato dal flusso dei premi mensili che è fisiologicamente più basso di una emissione quotata al nominale. Ciò significa che il rendimento target deve essere il medesimo.
Guardando alle caratteristiche dei prodotti, il livello di cedola più basso è facilmente apprezzabile.
Sempre con riferimento alle caratteristiche, i certificati che compongono la serie nascono identici rispetto alla scadenza, al meccanismo di autocallability, al posizionamento della barriera (50%), alla frequenza dei premi e al trigger per il pagamento dei premi mensili a memoria (60%). A variare è il rendimento, direttamente correlato alla composizione dei basket sottostanti, muovendosi dall’1,7% mensile fino allo 0,53%, con un ventaglio di soluzioni sia per monetizzare il rischio di mercato con la triade Intel, Nvidia e Snap (Isin DE000HD8SY14) che è l’alternativa sulla carta più aggressiva, ma anche per puntare sul mercato italiano, al settore bancario o dei semiconduttori.
Sconto sul nominale che è utile non solo dal punto di vista psicologico ma è anche apprezzabile sull’analisi di scenario, perché quello sconto implicito, seppur non così rilevante, lo si porta dietro come ulteriore asimmetria apprezzabile in caso di discesa dei sottostanti. Tale scarto è ancora presente su gran parte delle emissioni che presentano anche best of in positivo sullo strike iniziale e che quindi consentono oltremodo di guardare con interesse alla prima data di autocall prevista a dicembre.
Entriamo ora nel vivo del funzionamento per capire le caratteristiche che accomunano tutta la serie sotto analisi, partendo dal Cash Collect Low Barrier (Isin DE000HD8SXZ1) agganciato a Stellantis, STM, BPER e Kering. Abbiamo scelto questo perché è quello che mette più in evidenza la dinamica di prezzo sotto la pari. Il certificato è acquistabile a 98,3 euro con BPER a +3% da strike, Stellantis a +6%, STM a +9% e Kering addirittura a +16%. Soluzione interessante anche perché gli strike di Stellantis e STM sono su livelli particolarmente bassi dopo una discesa di circa il 30% dai massimi annuali. Struttura che ha una barriera al 50%, cedole mensili dello 0,79% mensili con effetto memoria e con prima data autocallable con rilevazione il 12 dicembre 2024, peraltro con modalità step down del -5% ogni cinque rilevazioni. Oggi, pertanto, ci troviamo in odore di possibile autocall ma con prezzo ancora sotto la pari e tre cedole in pagamento. Questa è anche la relazione, sfruttare il sotto la pari anche in ottica di potenziale autocall di breve per monetizzare l’attuale fase.
Ecco anche rappresentata l’analisi di scenario. Un certificato che va a rendere potenzialmente quasi il 10% annuo, con l’asimmetria che la si apprezza nel primo scenario sotto barriera con un -52% che si tramuta in un -49,85% per il certificato. Impossibile non menzionare il top performer della serie (DE000HD8SY14) agganciato ai titoli Intel, Nvidia e Snap. Anche in questo caso è particolarmente evidente la quotazione partita sotto la pari dal momento che il worst of è già a +7% da strike e il prezzo del certificato a 100,4 euro. La cedola per questa proposta così come già ricordato in precedenza, è dell’1,7% pari quindi al 20,4% annuo. Una soluzione per monetizzare rendimento nel brevissimo termine. Con lo stesso approccio di trarre vantaggio dal saldo molto positivo su strike e prezzo ancora ancorato al nominale, per giocarsi la probabilità di autocall alla prima data, citiamo anche il Cash Collect Low Barrier (Isin DE000HD8SY22) su AMD, Intel e Micron. Tema semiconduttori e worst of (AMD) a +10% da strike con prezzo del certificato a 102 euro. Cedola mensile dell’1,09%, di fatto sconta già due cedole delle tre totali prima del primo potenziale autocallable. Non il solito basket italiano e per questo merita una menzione: è il caso del Cash Collect Low Barrier (Isin DE000HD8SY48) legato ai titoli Fineco, Mediobanca, Nexi e UniCredit. Attualmente il worst of è a +0,5% da strike, il resto dei sottostanti a +3% e +6%. Prezzo del certificato invece a 97,74 euro. Proposta che paga un premio dello 0,53% che tiene evidentemente conto della partenza sotto la pari. Una idea a buon prezzo per rimanere sul tema di investimento tricolore.