Valida idea per rimanere sul settore bancario italiano limando i rischi grazie ad un basket equipesato che vale una cedola trimestrale del 2,25% (9% annuo)
Articolo del 02/09/2024 a cura della redazione
L’industria continua a proporre soluzioni agganciate alle sorti del comparto bancario, consapevole che questo settore consente ancora oggi la miglior monetizzazione del rischio-rendimento. Variabili come volatilità, dividend yield possono essere adeguatamente sfruttate per creare strutture con payoff maggiormente attraenti. Nonostante questo, il prolungato buon andamento dei titoli, soprattutto italiani, mette nelle condizioni gli investitori a dover aggiornare i propri portafogli a causa di richiami, nelle versioni callable, o classici autocall automatici che si stanno verificando in questi mesi. Una soluzione che possiamo definire ibrida è offerta da Leonteq che con un discreto buon mix di variabili è riuscita a creare una struttura che va a gestire meglio eventuali movimenti avversi. Si passa di fatto da basket a 4 asset sottostanti in versione worst of a barriera 50%, ad una versione a 3 asset sottostanti ma di tipo equipesato a barriera 60%. Cerchiamo brevemente di dare qualche strumento di lettura ulteriore per spiegare il differente trade off.
Il basket worst of lega le sorti del certificato al peggiore asset del basket in termini di performance. Poco interessa se uno dei titoli abbia registrato una forte performance negativa, si guarderà esclusivamente al peggiore. Si comprende come in questa conformazione, l’opzione sottostante abbia un costo inferiore anche perché è ben presente come elemento di rischio, la correlazione tra i sottostanti del basket. Piu’ è bassa e piu’ i sottostanti tenderanno a muoversi in maniera disomogenea e piu’ il costo di strutturazione calerà. Il basket equipesato invece elimina questa aleatorietà e la dipendenza al fattore della bassa correlazione, mentre entrerà in gioco a favore dell’investitore l’effetto diversificazione che si riflette però su un costo maggiore della struttura, che ne va inevitabilmente a limare il rapporto tra protezione e rendimento. Anche se parliamo in fin dei conti dello stesso comparto, ovvero il settore bancario, questo ricordiamo non può mai essere considerato sinonimo di garanzia per ipotizzare un movimento univoco e unidirezionale di tutti gli asset. Pertanto arrivati anche ad un potenziale fine-trend, evitare di accollarsi anche i rischi di andamenti discordanti interni al settore può non essere un’idea sbagliata.
Riteniamo che con queste considerazioni sia nato l’ultimo Phoenix Memory Step Down firmato Leonteq (Isin CH1358859275) legato al settore bancario in forma equipesata su un basket composto da UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banco BPM. Si tratta a livello di basket di un grande classico riproposto in questa formula del tutto inedita che prevede su un orizzonte temporale massimo di 3 anni, una barriera al 60% e una cedola trimestrale del 2,25%. Cedola e protezione che va riletta consapevolmente in ragione di un rischio inferiore rispetto ai classici worst of arrivati sul secondario fino ad oggi. Lo schema di rilevamento prevede a partire dalla seconda data di rilevazione ovvero a gennaio 2025 la possibilità di far scattare anche il richiamo anticipato con un’autocall inserita in struttura a trigger iniziale 100% che andrà a scendere al 95% a partire dalla data di ottobre 2025, al 90% da gennaio 2027.
Il certificato è attualmente scambiato sul secondario ad un prezzo ancora nell’intorno della pari a fronte del basket equipesato in leggera flessione dal livello iniziale (-2,8% circa).