Redazione / Approfondimento

Quando l’Airbag incontra il (Multi) Magnet

Una proposta di Société Générale a volatilità decisamente contenuta: la novità dell’effetto Multi Magnet

Articolo del 31/01/2024 11:36:00 a cura della redazione

Tra i desiderata di un risparmiatore per il proprio investimento, vi è certamente la stabilità durante la sua vita utile, a parità di rendimento atteso: in poche parole, una minore volatilità per ridurre al minimo i drawdown. Se è noto a tutti che vi siano titoli azionari più o meno volatili, altrettanto lo è che tra i certificati è possibile selezionare strutture più o meno difensive e di conseguenza più o meno volatili. L’esempio principe che viene immediatamente in mente è la presenza o meno dell’effetto Airbag (che consente di calcolare la performance negativa a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera). In questo caso l’analisi di scenario a scadenza risulterà dunque “addolcita” nelle ipotesi di evento barriera, in virtù del downside risk ridotto di queste strutture. Un effetto aggiuntivo sulla stabilità dei prezzi di un certificato può poi essere conferito da un trigger autocall spiccatamente decrescente: maggiori saranno le probabilità di rimborso anticipato al valore nominale, più aderente ad esso dovrà essere il prezzo della struttura sul mercato secondario.

In questo senso, sta assumendo sempre più popolarità, grazie all’intuizione degli strutturatori di Société Générale, l’effetto Magnet: tale opzione, infatti, anche se non di immediata comprensione, consente di ridurre mensilmente il trigger di rimborso anticipato seguendo l’andamento del sottostante peggiore fino al livello del floor. L’effetto Magnet, per le caratteristiche che ora andremo ad approfondire, risulta particolarmente adatto in contesti di mercato fortemente rialzista, come quello che stiamo vivendo, dando all’investitore maggiori margini di errore sul market timing nell’ingresso in posizione: la discesa più rapida del trigger per il rimborso anticipato permette infatti allo strumento di avere una riduzione di valore molto più limitata rispetto all’andamento del sottostante (in termini tecnici, il delta del certificato è inferiore rispetto ad una struttura identica ma con trigger fisso o di tipo step down), stimando una maggiore probabilità di rimborso alle successive date di rilevamento.

Ma in questo caso gli strutturatori della banca francese hanno voluto fare ancora di meglio, presentando l’effetto “Multi Magnet”: il funzionamento è identico rispetto ad un semplice Magnet, con la differenza che il floor è decrescente nel tempo. Non solo, nel certificato di cui parliamo oggi il Multi Magnet è combinato con l’effetto Airbag, andando a creare una struttura dalle rare proprietà difensive: si tratta del Phoenix Memory Airbag Multi Magnet (ISIN: XS2395063568) emesso da Société Générale e scritto su un basket contenente Enel, Stellantis ed Intesa Sanpaolo, con barriera capitale fissate al 60% degli strike price. Il prodotto paga un premio dello 0,7% mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 60% dei rispettivi strike), corrispondente ad un rendimento annualizzato in condizioni di lateralità dei sottostanti pari all’8,2% circa, considerando anche il prezzo di acquisto attualmente leggermente al di sopra della parità. Ma la caratteristica saliente del prodotto risiede appunto nell’autocallability: il certificato può essere infatti richiamato anticipatamente a partire dalla data di osservazione del 20 gennaio 2025, con il trigger autocall che sarà inizialmente posto in corrispondenza dei valori di riferimento iniziali e successivamente sarà pari al maggiore tra il livello del sottostante di riferimento (il worst of del paniere) alla data di osservazione precedente ed il floor, posto in prima data al 90% e decrescente del 5% ogni sei mesi, fino all’80%.

Facciamo un esempio pratico. Alla data di osservazione di fine gennaio 2025, uno dei tre titoli è in ribasso del 10%, una variazione che impedirà di fatto il rimborso anticipato, data la condizione richiesta di una rilevazione almeno pari al 100% dello strike iniziale. Il mese successivo, il livello necessario per far sì che il certificato possa essere richiamato rimborsando i 100 euro nominali, sarà pari al 90% e non più al 100%: di conseguenza, se il titolo che il mese precedente aveva fissato il proprio livello al -10% rimarrà allo stesso prezzo, il certificato rimborserà i 100 euro più la cedola. Ma cosa accadrà se, ad esempio, da fine febbraio alla data di osservazione di luglio 2025 il titolo peggiore sarà ancora più in basso, ad esempio a -15%? Per il rimborso anticipato si dovrà attendere almeno un ulteriore mese, con il trigger che a quel punto per la data di osservazione di agosto scenderà ulteriormente all’85%. E così via, mese dopo mese, con l’unica condizione del floor finale all’80%, ossia che il livello richiesto per il rimborso non potrà ad esempio scendere al 60% o 70% anche se il titolo worst of dovesse ulteriormente peggiorare.

La durata massima del certificato è di tre anni; nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 19 gennaio 2027, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari dello 0,7%, qualora Enel, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 93,6% circa dello strike price) non perda un ulteriore -36% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dal livello barriera: nel caso di un -50% dalle quotazioni di Enel, il rendimento del certificato sarebbe pari ad appena il -18,25%, senza considerare le eventuali cedole incassate.

Fonte CedLab

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