Redazione / Approfondimento

Al via il primo bond retail a tasso misto di UniCredit

Disponibile fino al 20 ottobre in offerta sul MOT il primo bond retail di UniCredit SpA a tasso misto: 7,25% per i primi tre anni e Euribor a 3 mesi per i successivi

Articolo del 10/10/2023 a cura della redazione

In un contesto caratterizzato da alta inflazione, alimentata dagli ingenti stimoli fiscali varati dai governi di tutto il mondo in conseguenza della pandemia e dai colli di bottiglia derivanti dalla guerra in Ucraina, l’attenzione degli investitori si è progressivamente spostata verso l’asset class delle obbligazioni. La persistente crescita economica e la rigidità del mercato del lavoro hanno spinto infatti le Banche Centrali ad alzare i tassi di interesse per poter frenare l’inflazione, con la conseguenza che dopo oltre un decennio di tassi zero è tornato nuovamente sulla cresta dell’onda il più classico degli investimenti a reddito fisso.  Nelle ultime settimane i rendimenti hanno raggiunto nuovi massimi dopo che, dall’ultima riunione del FOMC, il mercato ha preso coscienza di un’evidenza: il mondo vivrà a tassi sostenuti per un tempo più lungo delle attese. La reazione al cosiddetto fenomeno dell’” higher for longer” è stata quella di portare alla positività il premio a termine, con la richiesta quindi degli investitori di ricevere una maggiore remunerazione sul rischio tasso. Grazie all’attuale eccezionalità in un decennio di QE, che aveva portato gli investitori a guardare il mercato obbligazionario con riluttanza, il numero delle emissioni di debito è aumentato considerevolmente offrendo agli investitori una grande varietà di proposte: tra queste, anche per la novità del target di riferimento, si segnala il Fixed to Floating Rate di UniCredit SpA (ISIN: IT0005567273).

L’obbligazione ha una scadenza a 10 anni ed è strutturata in modo da garantire all’investitore un tasso fisso per il primo triennio e variabile fino alla data di maturity. Più in particolare, il bond dal taglio nominale di 10.000 euro, prevede per i primi tre anni di vita una remunerazione pari al 7,25% annuo lordo, pagabile attraverso cedole trimestrali e successivamente un tasso di interesse pari all’Euribor a 3 mesi , senza spread e con un floor minimo pari allo 0% e un cap massimo al 7,25%.

Le obbligazioni a tasso misto risultano particolarmente vantaggiose per l’investitore quando si hanno attese di tassi sostenuti a lungo. A titolo di analisi abbiamo posto a confronto il nuovo bond  con una recente emissione sempre di UniCredit SpA, avente codice ISIN DE000HV2AZ37: l’obbligazione a 10 anni, con scadenza 26/09/2033 , paga annualmente una cedola lorda del 3,24% e scambia attualmente poco sotto la pari. Il flusso cedolare generato dall’emissione a tasso fisso, ipotizzando la detenzione a scadenza, porterebbe l’investitore a ricevere un rendimento annuo lordo pari al 3,26%. Al fine di rendere comparabili i due titoli, è necessario individuare il tasso variabile Euribor a 3 mesi per cui i flussi di cassa ottenuti renderebbero equivalenti (almeno da un punto di vista monetario) le due obbligazioni. Alla cedola annua lorda del 7,25% (che oltretutto verrà pagata su base trimestrale) per i primi tre anni sarà necessario ipotizzare un rendimento costante dato da un Euribor 3m pari all’1,26%: in tal caso si avrebbe anche per il bond a tasso misto un rendimento lordo a scadenza pari al 3,26% per anno. In considerazione di un tasso Euribor addirittura negativo nell’ultimo decennio, cosa ci si può aspettare per i prossimi anni? Nell’immagine successiva vediamo l’andamento del rendimento implicito nei prezzi dei contratti Futures sull’Euribor3M fino al 2029: attualmente le stime del mercato per la traiettoria dei tassi di interesse, salvo per le scadenze comprese tra giugno 2025 e marzo 2027, non sono per valori al di sotto del 3%. Un ipotetico mantenimento del tasso a questi livelli renderebbe di grande appetibilità quest’emissione studiata per gli investitori retail. La scelta di acquistare o meno il bond deve essere tuttavia ponderata per le proprie attese sui rendimenti essendo queste delle stime di mercato, piuttosto volatili. Una recessione o un’inflazione entro target, porterebbe infatti le Banche Centrali a contrarre i tassi di riferimento anche al di sotto del breakeven point calcolato.

Fonte Bloomberg

Il rischio tasso (quindi la possibilità di percepire un premio annualizzato sotto il breakeven fino ad un minimo del floor pari allo 0%) è la variabile chiave per la scelta o meno di investire in questo prodotto rispetto ad una dello stesso emittente a premi fissi. Essendo inoltre parte della vita dell’obbligazione legata all’andamento del tasso variabile, anche la sua volatilità sarà differente: le obbligazioni a tasso fisso, infatti, sono note per avere maggiore volatilità rispetto a quelle a tasso variabile, il cui prezzo di mercato poco risente della variazione dei tassi di interesse data una cedola in grado di adeguarsi alle nuove condizioni di mercato.