Redazione / Approfondimento

GIU' LE BANCHE SU TASSA EXTRAPROFITTI

Brusco risveglio per i titoli bancari italiani. Scivolano sotto la pari tre certificati sul settore bancario italiano.

Articolo del 08/08/2023 a cura della redazione

Colpo di scena in questo martedì di agosto. In pieno clima vacanziero Piazza affari apre le contrattazioni in territorio con i principali Istituti di credito che lasciano sul terreno circa il 7% dopo che il Governo Meloni ha approvato un DL che prevede una tassa sugli extraprofitti delle banche. Nel Decreto Legge Omnibus è stata inserita a sorpresa, anche se era già circolata la voce, una norma per tassare al 40% i margini di interesse maturati dalle banche. Nel testo del DL è previsto infatti un extra-prelievo per destinare agli introiti a misure sui mutui prima casa e al taglio delle tasse. Dalle stime del Governo si ipotizza un gettito tra i 2 e i 3 miliardi di euro. L’ammontare dell’imposta straordinaria, in ogni caso, non potrà essere superiore a una quota pari al 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023.

A seguito dell’annuncio di tale norma, si sono scatenate le vendite sui titoli bancari italiani che hanno trascinato il FTSE Mib in coda ai listini europei proprio per il loro importante peso nell’indice. Tutte le Big Cap del comparto lasciano sul terreno circa il 7%. Non fa meglio il comparto europeo, con l’Eurostoxx Banks che scende di oltre il 3% e torna a scambiare in area 110 punti, che può rappresentare una valida area di supporto.

Per sfruttare il ribasso odierno con una discreta dose di flessibilità e asimmetria, tornano in auge alcuni Investment sul secondario totalmente centrati sul tema bancario di Piazza Affari. La discesa di oggi ha mandato i corsi dei tre certificates analizzati sotto la pari, migliorando così il rendimento potenziale previsto all’atto di emissione, con margini di protezione comunque ancora interessanti.

Nel panorama dei certificati presenti sul secondario ne abbiamo scelti tre, con differenti gradi di rischio.

Partiamo dal più difensivo di questa serie, ovvero dal Phoenix Memory Low Barrier (Isin XS2518250761) firmato BNP Paribas agganciato ai titoli Intesa San Paolo, Banco BPM e UniCredit. Il certificato garantisce ampi margini di flessibilità e asimmetria per la presenza della barriera capitale fissata al 40%, per questo definito Low Barrier. L’ammontare dei premi mensili ammonta allo 0,82% con finestre autocall fisse al trigger del 100% che entrano in struttura a partire dalla rilevazione di dicembre prossimo. Dopo un lungo periodo di quotazione ben oltre la pari, il certificato è tornato ora a scambiare intorno area 100 euro.

Fonte CedLAB

Salendo leggermente con il grado di rischio, ma non troppo, sotto la lente è finito anche il Cash Collect Memory Airbag Step Down di Vontobel (Isin DE000VU9YB09) che lega le sue sorti ad un basket worst of composto da Banco BPM, UniCredit e Intesa San Paolo che oggi presenta un prezzo lettera di 98,4 euro. La barriera capitale è fissata al 50% ma con due opzioni accessorie che garantiscono però dei margini di resilienza interessanti quali l’Airbag e lo Step Down sulle opzioni autocallable. Per questo certificato la cedola mensile che si attesta allo 0,75% con livello di attivazione al 50% dei livelli iniziali.

Fonte CedLAB

Chiude il certificato sulla carta più aggressivo anche se parliamo pur sempre di un certificato con barriera capitale al 50% e per questo è anche il certificato che ha risentito maggiormente sui prezzi, girando attualmente a 96,8 euro. Si tratta del Cash Collect Memory Step Down di Vontobel (Isin DE000VM0A588) agganciato a Banco BPM, UniCredit e Mediobanca. E’ un certificato che è la naturale prosecuzione di un trend di emissioni sul comparto a cedola 1% che ha visto progressivamente gli eventi autocallable. Interessante quindi per il flusso mensile che in ragione d’anno vale il 12% che si attiva per livelli dei sottostanti pari o superiori al 50% degli strike. Margini di flessibilità garantiti dalla barriera capitale che protegge fino al dimezzamento delle tre big.

Fonte CedLAB

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