Redazione / Approfondimento

BOND E' GIUNTO IL MOMENTO

Focus su due nuove e inedite obbligazioni firmate BNP Paribas. Fix to floating con facoltà callable sia in Euro che in Dollari

Articolo del 17/07/2023 a cura della redazione

In un contesto di forza relativa molto alta dell’Equity, al fine di meglio gestire il rischio di portafoglio, tornano d’attualità le obbligazioni. Il quadro sul fronte tassi rende questo passaggio oltremodo obbligatorio anche perché il tanto atteso picco dei tassi, ovvero quando i policy marker europei e statunitensi fermeranno le loro politiche restrittive, si è leggermente allungato. Il rischio di vedersi deprezzare i propri strumenti obbligazionari nel breve termine si potrebbe essere ridotto considerevolmente. Volendo analizzare il quadro del mercato obbligazionario e la politica dei tassi di interesse impliciti attesi, vediamo come sul fronte USA rispetto ad un tasso attuale del 5,13%, almeno per i prossimi 6 mesi il mercato non si attende stravolgimenti sul fronte dei Fed Funds. L’Eurozona, complice anche un ritardo temporale di 6 mesi rispetto alla partenza del rialzo dei tassi di interesse BCE, ha un dato in contrazione superiore ad un anno.

Fonte Bloomberg

A dare manforte alla scelta di iniziare a guardare con intesse al mondo dei bond è l’inclinazione delle curve, tutte proiettate al ribasso a partire tra 1 anno. Questo è quello che di fatto sconta il mercato alla data attuale.

Nell’ambito delle nuove offerte lato corporate bonds, spicca una nuova doppia emissione firmata BNP Paribas che porta all’attenzione dei risparmiatori la doppia versione in Euro e in Dollari Americani di una struttura a Tasso Fisso Decrescente e Variabile di tipo callable a 8 anni.

Prima di scendere nel dettaglio delle singole emissioni, guardando al funzionamento comune troviamo un tasso fisso per i primi 4 anni di vita di importo decrescente, per poi passare ad una indicizzazione variabile della cedola tra il quinto e l’ottavo anno. Il tutto all’interno di una struttura di tipo “callable” che da la facoltà, e non l’obbligo, all’emittente di richiamare anticipatamente l’obbligazione qualora si abbiano a disposizione condizioni favorevoli. Questa aleatorietà viene ripagata all’investitore con una marginalità in più sul fronte dello yield offerto.

Iniziamo con l’analisi della proposta denominata in Euro (Isin XS2523675358). L’obbligazione corrisponde cedole trimestrali fisse calcolate rispetto ad un tasso di interesse annuo pari al 6% il primo anno, il 5% il secondo anno, il 4% al terzo e infine del 3% il quarto anno. Pertanto, un flusso di premi che perlomeno nei primi anni di vita è nettamente superiore alla media di mercato. A partire dal quinto anno, con le medesime modalità in termini di frequenza della cedola, l’indicizzazione si aggancerà all’Euribor trimestrale flat con un minimo dell’1,5% e un valore massimo del 5%.

Fonte Bloomberg

Ai fini del calcolo del rendimento corrente dell’obbligazione è opportuno analizzare le attese del tasso aleatorio ovvero l’Euribor trimestrale. Le curve a termine attese dal mercato incorporano oggi un livello di tasso al quinto anno del 2,785% e al 2,801% al sesto anno. Pertanto attualmente sopra al floor previsto dal Bond firmato BNP Paribas.

Decisamente più remunerativa la seconda proposta che però incorpora anche il rischio del tasso di cambio Eur/Usd legato ovviamente al deprezzamento del dollaro contro la divisa unica. L’Obbligazione Tasso Fisso Decrescente e Variabile in USD Callable (Isin XS2523675192) prevede infatti il medesimo meccanismo visto in precedenza ma con un livello di tasso fisso che parte dall’8% al primo anno, il 6,5% il secondo, il 5,5% il terzo e il 4,5% al quarto. A partire dal quinto anno scatterà l’opzione fix to floating e il bond diventerà a tasso variabile agganciato all’USD SOFR, il tasso di riferimento che ha recentemente sostituito il Libor, con un floor del 2,5% e un cap del 6%.

Fonte Bloomberg

Osservando anche qui la struttura a termine del tasso variabile, osserviamo come tra 5 anni il mercato oggi sconti un tasso al 3,4%, il 3,52% al sesto, il 3,575% al settimo. Pertanto anche in questo caso si tratta di livelli al di sopra del floor previsto dal bond.

In conclusione, sulla base delle correnti aspettative di mercato, che ricordiamo non possono considerarsi certezze, i due bond potrebbero avere degli yield a scadenza superiori al worst scenario dato dal mero pagamento dei due floor sull’indicizzazione variabile. In generale si tratta di due proposte su orizzonti temporali di medio termine, utili quindi alla strutturazione di strategie Equity/Bond per una migliore gestione del rischio di mercato.