Redazione / Approfondimento

DA GOLDMAN SACHS UNA EMISSIONE A RISCHIO CONTROLLATO

Low barrier 40%, cedola incondizionata su single stock e l’opzione callable per spingere il rendimento fino all’8,40% annuo

Articolo del 26/06/2023 15:00:00 a cura della redazione

Occhi puntati su una nuova emissione che sembra avere tutte le caratteristiche necessarie per affrontare al meglio il contesto attuale di mercato. Nell’emissione firmata Goldman Sachs che si compone di 12 certificati troviamo infatti una molteplicità di opzioni accessorie che difficilmente si sono viste tutte insieme. Da un lato si guarda alla protezione con l’emittente statunitense che riduce il rischio agganciando le sorti dei prodotti non ai classici basket worst of, ma a singole azioni, per altro le più capitalizzate prevalentemente italiane e tedesche. In secondo luogo questa emissione si distingue per la cedola incondizionata che vale la pena ricordare come aiuti a garantire una maggiore asimmetria rispetto all’investimento diretto sul sottostante proprio perché sull’orizzonte a scadenza, oltre alla componente lineare nello scenario peggiore, l’investitore in ogni caso riceverà la totalità delle cedole messe a disposizione. E’ un elemento che gli investitori hanno iniziato a conoscere e ad apprezzare soprattutto come fattore di resilienza dei prezzi del certificato rispetto ad un andamento negativo del sottostante di riferimento.

Oltre a queste caratteristiche importante ribadire anche la questione legata al sottostante. Il single stocks evita tutte le sfaccettature negative che possono accompagnare i basket worst of e tutta la dinamica legata alla correlazione dei sottostanti. Per ultimo, ma certamente elemento di primaria importanza, è il posizionamento della barriera capitale. Si tratta infatti di un filone di emissione appartenente ai Low Barrier ovvero con barriera capitale fissata al 40% dello strike iniziale. Questo significa che questi certificati sono in grado di immunizzare perdite fino al -60% di performance negativa del sottostante di riferimento a partire dal suo livello di strike iniziale.

Pertanto il mix tra low barrier, cedola incondizionata e single stocks, rappresentano i tre elementi di più importante protezione, asimmetria e resilienza che oggi il mercato dei certificati di investimento è capace di garantire.

Per non peccare troppo sul rendimento, perché è indubbio che le opzioni di protezione sopra elencate abbiano un costo maggiore, questa emissione è strutturata sotto forma di “callable”, ovvero certificati senza possibilità di richiamo anticipato automatico. Discrezionalità che nelle rilevazioni trimestrali previste viene concessa all’emittente. Esclusiva quest’ultima che viene ricambiata concedendo un rendimento cedolare più alto di una identica struttura con le medesime caratteristiche ma con facoltà autocallable classica.

Ne nasce così una serie per larghi aspetti atipica, che guarda in particolar modo alla protezione in una fase di mercato che seppur positiva rimane però incerta all’orizzonte.

Avendo tutte le caratteristiche assolutamente identiche per tutta la serie, ovvero barriera, rilevamento e facoltà callable, l’unica variabile che differisce è l’ammontare della cedola trimestrale che da sola riflette la rischiosità intrinseca ad ogni singolo sottostante a cui il certificato è legato. Non sorprenderà in tal senso che il Cash Collect Callable a maggiore rendimento cedolare annuo sia legato al titolo Zalando (Isin GB00BR9VLF47) certamente il più volatile della serie. Le cedole trimestrali variano quindi dal 2,1% a trimestre fino all’1,1% dell’emissione su Enel, presentando così flussi cedolari annui compresi tra l’8,4% e il 4,4%.

Sul fronte dei sottostanti, come anticipato, si va da alcune big cap tedesche come Zalando, Prosche, Volkswagen, la francese Axa e i principali titoli di Piazza Affari come Enel, Eni, UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM, Tenaris, Stellantis e Moncler.