Redazione / Approfondimento

CASINO GUICHARD, LA RESA DEI CONTI

A un passo dal default, Casino Guichard potrebbe presto ricorrere al mercato ma per le agenzie di rating è ormai a un passo dalla ristrutturazione. Ecco un’analisi dei certificati quotati sul retailer francese

Articolo del 01/05/2023 a cura della redazione

Continua la lotta per la sopravvivenza di Casinò Guichard Perrachon, il retailer francese che è ormai da diversi anni in forti difficoltà economico-finanziarie. Dopo la boccata d’ossigeno di ottobre, quando la società rilasciò conti superiori alle attese annunciando anche notevoli progressi sul lato delle dismissioni, tanto da riuscire a rimborsare una larga fetta di debito in scadenza nel 2023 e nel 2024, gli sviluppi degli ultimi mesi non possono far star tranquilli azionisti e bondholder. Procedendo per ordine, il 23 marzo è arrivata la bocciatura da parte di Moody’s che ha abbassato il rating di lungo termine della società da “B3” a “Caa1” (“poor standing and subject to very high credit risk”) e del debito subordinato da “Caa2” a “Caa3”, ormai ad un passo dal default: “il downgrade riflette le continue perdite di quote di mercato nel settore al dettaglio francese, il continuo free cash flow negativo in Francia e la riduzione dei margini al dettaglio francesi nel 2022”, sottolineando il debole profilo di liquidità del gruppo con evidenti rischi di rimborso o rifinanziamento del debito in scadenza entro i successivi 24 mesi. Per effetto di ciò il titolo aveva fatto segnare i nuovi minimi storici a 5,57 euro, mentre le obbligazioni 2024 crollavano in area 50 euro dopo aver scambiato per mesi vicino ai 90 euro, quando sembrava ormai in odore di “salvezza”. Esattamente un mese dopo, il 24 aprile, arrivava una speranza per la società grazie alla proposta formulata dal miliardario ceco Daniel Kretinsky, che in una lettera di intenti inviata alla società si proponeva per un nuovo investimento da € 1,1 mld in capitale di rischio tramite un aumento di capitale riservato. Il mercato sembrava aver apprezzato la notizia, con le azioni in rally del 50% dai minimi ma con le obbligazioni 2024 in ulteriore crollo fino a 30 euro, a causa della proposta di revisione delle clausole contrattuali del prestito obbligazionario avanzata ai possessori delle “6.625% Senior Notes due 2026” e “5.250% Senior Notes due 2027”, proposta che può essere annoverata nell’ambito degli eventi di default. E infatti pochi giorni più tardi, il 2 maggio è arrivata la bocciatura perentoria da parte di Fitch, con il downgrade da “B-” a “CCC-” (“very low margin for safety. Default is a real possibility”) del rating di lungo termine e da “CCC” a “C” (“a default or default-like process has begun”) del debito senior unsecured e subordinato, conclamando così una situazione ormai prossima al default o quantomeno alla ristrutturazione del debito. Secondo Fitch, infatti, la proposta di Kretinsky non sarebbe “creditor-friendly”, prevedendo un riacquisto dei bond outstanding con termini onerosi per gli obbligazionisti e conversioni forzose dei bond in azioni; la stessa proposta di revisione potrebbe, sempre secondo Fitch, condurre a ritardi nei pagamenti o addirittura pagamenti parziali di interessi e capitale, il che significherebbe default tecnico da parte dell’emittente. A completare il quadro sono stati i conti presentati da Casinò il 3 maggio, accolti in maniera particolarmente negativa dal mercato, con la società che ha registrato ricavi consolidati in crescita dell’1%, EBITDA margin del 3,8% e debito netto che si attesta a €4,5 mld.

 

IL QUADRO SUI CERTIFICATI

Sul mercato italiano sono quotati 10 certificati con sottostante Casino Guichard, quale componente di un basket di tipo worst of. In tutti i certificati, il gruppo francese è l’effettivo “worst of” e pertanto si può prendere come riferimento univoco per le valutazioni comparative. Al fine di comprendere come i diversi certificati stiano riflettendo le recenti escursioni di prezzo del sottostante abbiamo escluso i certificati in “bid only” e quelli che prevedono un’opzione accessoria di tipo “One Star”. Sono rimasti pertanto 6 certificati, oggetto dell’analisi che vi proponiamo.

Le scadenze vanno da maggio 2023 a febbraio 2025, un orizzonte temporale forse troppo lontano per la precaria solidità del gruppo. La barriera più “vicina” è quella del certificato avente ISIN CH1158656111 , posta a 12,639 euro ( 75,4% dagli attuali 7,204 euro) mentre la più lontana è a 24,18 euro per il certificato di prossima scadenza ( maggio 2023). Dall’analisi dei 6 certificati emerge che i codici ISIN CH1107641198 e CH1107644531, in scadenza maggio 2024, quotano oggi con un premio sul RTS ( Rimborso Teorico a Scadenza calcolato sulla base dei 7,204 euro correnti) di circa il 24%: attenzione dunque ad acquistare o a mantenere in portafoglio tali strumenti, in quanto a parità di sottostante il rimborso sarà inferiore di un quarto. Considerazione estendibile anche al codice ISIN CH0518342701, che sulla scadenza febbraio 2025 quota 297 euro in lettera contro un teorico rimborso che ad oggi sarebbe inferiore di circa 100 euro: premio del 32% per una barriera sulla carta irraggiungibile ( a 18,255 euro).

Spicca invece su tutti il codice ISIN CH1158656111 che, pur avendo la barriera più alla portata di tutti, sulla scadenza di gennaio 2025 quota oggi con uno sconto del 6% sulla lineare e in più, potendo contare sul meccanismo decrescente del trigger per le cedole, per la scadenza potrebbe anche pagare qualche decina di euro in più.

Fonte CedlabPro - prezzi aggiornati al 9 maggio 2023

In tutti i casi descritti si invita a prestare la massima attenzione, tenendo conto della quotazione del bond 2024 a circa 30 che esprime tutta la rischiosità dell’operazione. Tuttavia da un punto di vista meramente analitico, qualora si volesse puntare sulla sopravvivenza e ripresa dell’azione Casino si sarebbe oggi in possesso degli elementi valutativi necessari per sapere dove investire.