Redazione / Approfondimento

SPECIALE VALUTE EMERGENTI

Segui i nostri aggiornamenti settimanali sul mercato delle valute emergenti e dei certificati ad essi agganciati. Top & flop della settimana.

Articolo del 30/10/2018 a cura della redazione

Quando si investe in valute emergenti si è consapevoli del rischio che si corre e più propriamente del rischio cambio che accompagna qualsiasi genere di prodotto, da un’obbligazione in valuta dalle ricche cedole fisse a un fondo comune passando per i certificati di investimento.

Se tuttavia chi sceglie di acquistare un bond in lire turche è ben conscio che a fronte di un rialzo del 10% del tasso di cambio tra euro e lira turca corrisponderà un analogo deprezzamento del controvalore investito nel momento in cui viene effettuata la conversione o il pagamento della cedola, meno lo è chi ha privilegiato l’investimento in valuta attraverso i tanti certificati con diversi lucchetti di protezione del capitale, che oggi si ritrovano con il capitale ridotto a un terzo rispetto a sole poche settimane prima.

Colpa evidentemente della continua e pesante svalutazione della divisa emergente ma anche di un’asimmetria di osservazione del punto di riferimento, che si ritiene debba essere il cambio spot pubblicato giornalmente dalle Banche centrali e che invece, soprattutto quando si parla di strumenti strutturati, risulta essere il forward a termine del prodotto.

COMMENTO ALLA SETTIMANA DEL 25 OTTOBRE 2018

Continuano senza sosta i dissesti sul mercato emergente, soggetto a fuga di capitali di investitori non più disposti a sostenere un rischio crescente legato a  tensioni politiche ed economiche: emblematica è la figura della Turchia ormai sulle principali testate mondiali per i contrastanti comportamenti degli esponenti politici con i fondamentali economici.

Proprio il cross valutario Eur/Try, sottostante di molti certificati quotati sul mercato secondario, ha compiuto nelle passate settimane numerosi rally dati sia dal continuo contrasto tra la politica obiettivo di governo e monetaria della Banca Centrale di Ankara (che nonostante le tensioni ha portato il tasso al 24%, al di sopra delle aspettative di mercato) nonché dal riacquistato dialogo con il governo americano: grazie proprio a quest’ultimo evento, scaturito dalla liberazione del pastore Andrew Brunson, è stato possibile un riacquisto della fiducia ed una contestuale inversione di trend non avvenuta neppure a fronte dell’estremo intervento monetario.

Dopo il breve tentativo di ripresa del cross (dato dall’omicidio premeditato del giornalista Khashoggi), oggi la Banca Centrale ha mantenuto la decisione di fissare i tassi secondo gli annunci fatti, sottolineando inoltre la non escludibilità di un nuovo intervento qualora il rialzo dei tassi dello scorso mese non riesca a contrastare la crescente inflazione: si riporta così in giornata il cross ai già testati 6,40 portando, per il momento, gli investitori a tirare un sospiro si sollievo (in ottica di forward) per i teorici rimborsi a scadenza dei Certificates.

In merito alle altre valute, tra le peggiori performance della settimana segnaliamo il rublo russo (-2,94%) seguito dai più stabili real brasiliano (-0,54%) e rupia indiana (-0,28%) a fronte di un' ottima ripresa del peso argentino (+14,63%) addirittura sovraperformato dalla sopracitata lira turca (+16,61%).

BARRIERE DI DIAMANTE

Trattasi di quei certificati che, secondo i forward (cioè le proiezioni dei cross valutari), non dovrebbero infrangere la barriera del capitale, garantendo quindi il rimborso del nominale. Il certificato che acquista oggi questa denominazione è XS1314819266: emesso il 21/12/2016, con scadenza il 27/12/2019 è quotato sul Cert-X ad un prezzo ask di 930,00 euro. È un Express Coupon Plus che consente la protezione parziale del capitale, data la barriera up al 161%, avente ad oggetto un basket equipesato di valute (Eur/Brl, Eur/Peso messicano, Eur/Inr, Eur/Zar): alle attuali condizioni consentirebbe, data la distanza attuale del 28,56% dalla barriera e quella prospettica a scadenza del 17,61% (rispetto ai forward), di ottenere tutte le cedole semestrali rimanenti più il rimborso del nominale, con un upside del 17,28%.

BARRIERE DI VETRO

Il certificato presente al quale attribuiamo questa classificazione (per i forward ci avvicineremo di molto alla barriera, senza però infrangerla) è identificabile con ISIN XS1653923539, il quale potrebbe essere proiettato di poco fuori barriera per una variazione positiva del 5,51%, nonostante la distanza attuale del 22,04% e scadenza prevista per il 4 giugno 2020. Il prezzo del certificato è di 7732,85 € con valore nominale 10000€ e se le previsioni dei forward si rivelassero leggermente inferiori ai valori attesi, offrirebbe un rendimento a scadenza del 45,87% viste le corpose cedole del 3,2% semestrali con effetto memoria che sarebbero incassate. Il basket valutario sottostante è composto da EUR/BRL, EUR/ZAR, EUR/MXN e EUR/RUB che contribuiscono con lo stesso peso alla performance complessiva.

BARRIERE DI CARTA

Questi certificati a scadenza, secondo le prospettive forward, presentano un valore spot oltre barriera, con il rischio sì di infrangerla, ma con un rendimento potenziale elevato: parliamo dell’Express Coupon Plus XS1556032677. Questo strumento, con scadenza l’05/03/2021, prevede cedole non a memoria trimestrali del 2,8% (su un valore nominale di 1000€), barriera up al 140% (al di sopra della quale non si riceveranno le cedole alle date di rilevazione oltre, a scadenza, un valore di rimborso rettificato della performance negativa del basket) e facoltà del rimborso anticipato nelle date intermedie, qualora lo spot equipesato del basket sia pari o inferiore allo strike equipesato. Attualmente osserviamo una distanza dalla barriera del 21,41%, distanza che si ridurrà a scadenza al -6,22% comportando sì la rottura, ma assicurando potenzialmente almeno il ricevimento di qualche cedola intermedia.