La seconda valuta emergente più venduta del 2018, dopo il peso argentino, è ora sottostante di un nuovo incredibile certificato a capitale interamente protetto. Rischi ( pochi) e traguardi della nuova proposta di Leonteq
Articolo del 22/10/2018 a cura della redazione
Quando si parla di valute emergenti il pensiero corre ai tassi di interesse il più delle volte a doppia cifra che queste sono in grado di riconoscere ma anche al rischio cambio che mette a repentaglio cedole e capitale. Lo sanno bene, nell’ultimo triennio, quanti hanno investito in obbligazioni di emittenti bancari o della BEI, esposte sulla lira turca, la valuta emergente che con il peso argentino ha subito la maggiore svalutazione nei confronti dell’euro.
Accade cosi che le laute cedole del 10% e oltre promesse annualmente, siano state finora divorate da un tasso di cambio che è passato da quota 2,85 ai massimi di 8 lire per euro, toccati durante la calda estate, registrando dai primi giorni del 2016 ad oggi un deprezzamento tale da far crollare il controvalore di 1000 lire turche da 350 a 125 euro.
Al momento l’uragano che si è abbatuto sulla lira turca è stato declassato a tifone, dopo il rilascio concordato del pastore Brunson che ha permesso una distensione dei nervi tra le diplomazie di America e Turchia, ma in prospettiva futura gli scenari potrebbero mutare nuovamente, anche in considerazione dei tassi record registrati nell’ultimo mese dall’inflazione e dai rendimenti turchi ( entrambi oltre il 25%).
Calza cosi a pennello, anche per timing di emissione, l’ultima trovata di Leonteq in fatto di certificati a capitale protetto, un Capital Protection 99 che per la prima volta consente di investire sulle potenzialità di recupero della lira turca con una rete di salvataggio del capitale pressoché totale.
Il Capital Protection Certificate (Isin CH0433745848) agganciato al tasso di cambio Try/Eur ha avviato le proprie quotazioni sul segmento dedicato dell’EuroTLX e ha la particolarità, perlopiù necessaria per poterne consentire la strutturazione, di essere denominato in dollari.
Nome | Capital Protection |
Emittente | Leonteq |
Sottostante (Strike) | Try/Eur (0,149025) |
Protezione | 99% |
Partecipazione up | 300% |
Cap | 500% |
Rimborso massimo | 12990 usd |
Valuta | USD |
Rischio cambio | SI |
Scadenza | 23/10/2020 |
Mercato | CertX |
Isin | CH0433745848 |
In particolare alla scadenza del 23 ottobre 2020, l’investitore in ogni caso non potrà ricevere un importo di rimborso inferiore a 990 dollari. Viceversa, qualora il cambio euro/lira tornasse ai livelli di 4,4666 il rimborso sarebbe pari al doppio dei 1000 dollari nominali, cioè 2000 dollari e cosi via fino a un possibile – almeno sulla carta – rimborso massimo di 12990 dollari per valori del cambio inferiori a 0,745125 euro per lira, ovvero 1,3420 lire per euro.
Questa emissione rappresenta, in conclusione, una vera e propria novità. E’ il primo certificato agganciato ad una valuta emergente che garantisce la protezione senza condizioni del 99% del capitale nominale, seppure esposto in dollari, e consente al contempo di partecipare all’eventuale ulteriore recupero della lira nei confronti dell’euro.
Scambiato in lettera attualmente a 982,39 usd, il certificato è oggi sotto la pari nonostante il piccolo passo in avanti della lira.