Uno sguardo pił approfondito sul titolo Banco BPM
Articolo del 23/12/2023 a cura della redazione
Overview Società
Banco BPM S.p.A. è un gruppo bancario italiano, terzo per dimensioni dopo Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il gruppo è nato nel 2016, a seguito dell’accordo di fusione (uno tra i più significativi nel settore bancario italiano nello scorso decennio) siglato tra il Banco Popolare (con sede a Verona, a sua volta frutto di diverse fusioni) e la Banca Popolare di Milano, divenendo operativo il primo gennaio 2017, debuttando su Borsa Italiana il giorno successivo ed entrando fin da subito nel FTSE Mib. Avevamo già trattato questo sottostante in un precedente appuntamento (CJ 766), mettendo in luce i forti progressi evidenziati dalla terza banca commerciale italiana, avanzamenti pienamente accolti dal prezzo dei titoli, che da quel momento sono cresciuti fino agli attuali 5 euro. A soddisfare il mercato è soprattutto l’ambizione di incrementare la remunerazione per gli azionisti, con il dividendo per il 2024 che sarà pari a 40 centesimi (in due tranche), che sarà pari a circa la metà degli utili per azione previsti per il 2023. Per quanto riguarda gli outlook sul conto economico, i ricavi dovrebbero crescere fino a €5,6 mld nel 2026 (nel 2023 dovrebbe raggiungere i €5,2 mld) e gli utili ad €1,5 mld, che nel quadriennio si attesteranno a circa €6 mld. Il tutto con una situazione patrimoniale decisamente risanata rispetto a quella post-fusione, con il CET1 Ratio intorno al 14% ed i crediti deteriorati sensibilmente ridotti.
Conto Economico
La società presenta un margine di intermediazione stabile intorno ai €4 mld negli ultimi 5 anni, con la parziale eccezione del 2020, quando il margine si è fermato a €3,6 mld. La prima metà di quest’anno è stata molto positiva per la banca, con il margine di interesse in crescita del 49,4% rispetto al primo semestre dello scorso anno «attribuibile principalmente all’incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse» e le commissioni nette in calo dell’1,9%. Il risultato netto della gestione finanziaria è migliorato nell’ultimo semestre (€2,2 mld vs €1,9 mld), con le rettifiche su crediti che sono cresciute rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (€249 mila vs €136 mila). Le spese amministrative in ulteriore diminuzione hanno infine contribuito all’incremento del risultato operativo, passato da €540 mila a €877 mila (+62,4%). Il risultato netto ha superato per la prima volta il miliardo di euro.
Business Mix
Nel primo semestre 2023 Banco BPM ha generato oltre la metà dei propri ricavi (69,6%) dal segmento Retail (attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese), con quote rilevanti da Corporate (18,4%, attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni). Quote minori derivano dalle attività Private gestite da Banca Aletti (2,66%) e dalle attività di Investment Banking gestite da Banca Akros (3,16%).
Indici di Bilancio
Banco BPM ha perseguito negli ultimi anni una politica di contenimento dei costi operativi, con il cost/income ratio in netto calo dal 68,3% del 2017 all’attuale 49,5%. Parallelamente, il gruppo ha costantemente migliorato la qualità dei propri attivi mediante la cessione di NPL, abbassando l’NPE ratio da 5,98% all’attuale 1,8%. Anche il CET 1 ratio è migliorato, stabilizzandosi intorno al 14%, così come la situazione di liquidità, con il liquidity coverage ratio in netto miglioramento dal 2017 (179% vs 126%).
Market Multiples
Banco BPM presenta multipli di mercato in linea con le due principali banche italiane, con un P/E pari a 6,6x, al di sotto di Intesa Sanpaolo ma al di sopra di Unicredit (rispettivamente pari a 7,2x e 5,3x). La valutazione è tuttavia a premio rispetto alla media storica del titolo (P/S: 1,5x vs 0,6x degli ultimi 5 anni, P/BV: 0,56x vs 0,29x), riflettendo sia la salute decisamente migliorata della banca sia i rumors di M&A che emergono periodicamente sulla banca.
Consensus
Il consensus da parte degli analisti è generalmente positivo, con 13 giudizi buy, 4 hold e nessun sell, con target price medio a 12 mesi fissato a 6,34 euro. I giudizi più recenti sono attribuibili a Mediobanca (6,1 euro, outperform), Société Générale (5,6 euro, buy), Intesa Sanpaolo (6,4 euro, buy), Equita (6,2 euro, buy) e JP Morgan (5,9 euro, neutral).