Tra i prodotti pił scambiati sul Sedex nel 2023, si avvia verso le date autocall il Cash Collect Memory Step Down targato Vontobel. Articolo del 27/11/2023 09:41:16 a cura della redazione
Tra i prodotti pił scambiati sul Sedex nel 2023, si avvia verso le date autocall il Cash Collect Memory Step Down targato Vontobel.
Settimana di pagamento dei dividendi per due tra le principali banche italiane, quella che si sta per concludere: parliamo di Intesa Sanpaolo e Mediobanca, che lo scorso 20 novembre hanno staccato una corposa cedola ai propri azionisti (per Intesa addirittura raddoppiata da 7,38 a 14,4 centesimi). Una remunerazione figlia soprattutto degli ottimi risultati conseguiti negli ultimi due anni, durante i quali le banche hanno beneficiato del rialzo dei tassi di interesse e di un conseguente incremento dei margini di interesse: Intesa Sanpaolo, ad esempio ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto di €6,1 mld, in crescita dell’85,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, rivedendo al rialzo i target per il 2024, “derivante da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti”. Buoni i risultati anche per Mediobanca, anche se l’istituto di piazzetta Cuccia è meno esposto alle variazioni dei tassi di interesse, focalizzando il proprio business sull’investment banking rispetto all’attività bancaria tradizionale: l’esercizio 22/23 si è chiuso con utile netto di €1,03 mld, in aumento del 13,2% rispetto ai €907 mln dell’esercizio precedente, con il dividendo che è salito da 75 ad 85 centesimi. E’ utile ricordare che il prezzo di un certificato di investimento non varia al momento dello stacco del dividendo di un titolo sottostante, essendo lo stacco cedola già incorporato nel pricing di un prodotto strutturato: il dividendo è infatti una delle componenti principali che lo strutturatore utilizza per “finanziare” la costruzione del certificato, con i flussi di cassa che ne derivano che vengono utilizzati per acquistare le opzioni barriera e pagare i premi periodici all’investitore. Per questo motivo, quando si guarda l’analisi di scenario di un certificato e si calcolano le performance necessarie per l’autocall bisogna tenere sempre conto dello stacco dei dividendi. Venuta dunque meno l’incognita dello stacco per Intesa e Mediobanca, tra i certificati scritti su titoli bancari che potrebbero andare in autocall nei prossimi mesi (restando però pienamente valido in ottica di portafoglio qualora non rimborsasse) troviamo uno tra i prodotti maggiormente scambiati sul Sedex in questo 2023: il Cash Collect Memory Step Down (ISIN: DE000VM0A588) scritto su un basket contenente Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca e caratterizzato da barriere sui sottostanti decisamente protettive: quella su Intesa Sanpaolo in particolare è posta a 1,279 euro, al di sotto dei minimi del Covid. Leggermente più in alto invece le barriere su Unicredit e Mediobanca, azioni che hanno corso maggiormente negli ultimi mesi, poste rispettivamente a 11,425 euro e 5,7615 euro. Il prodotto paga un premio dell’1% mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 50% dei rispettivi strike), corrispondente ad un rendimento annualizzato in condizioni di lateralità dei sottostanti pari al 12,1% circa, considerando anche il prezzo di acquisto attualmente leggermente al di sopra della parità. La durata del certificato è di due anni ed otto mesi, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 29 gennaio 2024 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro (oltre ad almeno tre euro di premi), qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce del 5% ogni sei mesi). Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 27 luglio 2026, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari all’1%, qualora Mediobanca, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 94,2% circa dello strike price) non perda un ulteriore -47% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price iniziale.
Settimana di pagamento dei dividendi per due tra le principali banche italiane, quella che si sta per concludere: parliamo di Intesa Sanpaolo e Mediobanca, che lo scorso 20 novembre hanno staccato una corposa cedola ai propri azionisti (per Intesa addirittura raddoppiata da 7,38 a 14,4 centesimi). Una remunerazione figlia soprattutto degli ottimi risultati conseguiti negli ultimi due anni, durante i quali le banche hanno beneficiato del rialzo dei tassi di interesse e di un conseguente incremento dei margini di interesse: Intesa Sanpaolo, ad esempio ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto di €6,1 mld, in crescita dell’85,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, rivedendo al rialzo i target per il 2024, “derivante da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti”. Buoni i risultati anche per Mediobanca, anche se l’istituto di piazzetta Cuccia è meno esposto alle variazioni dei tassi di interesse, focalizzando il proprio business sull’investment banking rispetto all’attività bancaria tradizionale: l’esercizio 22/23 si è chiuso con utile netto di €1,03 mld, in aumento del 13,2% rispetto ai €907 mln dell’esercizio precedente, con il dividendo che è salito da 75 ad 85 centesimi.
E’ utile ricordare che il prezzo di un certificato di investimento non varia al momento dello stacco del dividendo di un titolo sottostante, essendo lo stacco cedola già incorporato nel pricing di un prodotto strutturato: il dividendo è infatti una delle componenti principali che lo strutturatore utilizza per “finanziare” la costruzione del certificato, con i flussi di cassa che ne derivano che vengono utilizzati per acquistare le opzioni barriera e pagare i premi periodici all’investitore. Per questo motivo, quando si guarda l’analisi di scenario di un certificato e si calcolano le performance necessarie per l’autocall bisogna tenere sempre conto dello stacco dei dividendi.
Venuta dunque meno l’incognita dello stacco per Intesa e Mediobanca, tra i certificati scritti su titoli bancari che potrebbero andare in autocall nei prossimi mesi (restando però pienamente valido in ottica di portafoglio qualora non rimborsasse) troviamo uno tra i prodotti maggiormente scambiati sul Sedex in questo 2023: il Cash Collect Memory Step Down (ISIN: DE000VM0A588) scritto su un basket contenente Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca e caratterizzato da barriere sui sottostanti decisamente protettive: quella su Intesa Sanpaolo in particolare è posta a 1,279 euro, al di sotto dei minimi del Covid. Leggermente più in alto invece le barriere su Unicredit e Mediobanca, azioni che hanno corso maggiormente negli ultimi mesi, poste rispettivamente a 11,425 euro e 5,7615 euro. Il prodotto paga un premio dell’1% mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 50% dei rispettivi strike), corrispondente ad un rendimento annualizzato in condizioni di lateralità dei sottostanti pari al 12,1% circa, considerando anche il prezzo di acquisto attualmente leggermente al di sopra della parità. La durata del certificato è di due anni ed otto mesi, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 29 gennaio 2024 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro (oltre ad almeno tre euro di premi), qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce del 5% ogni sei mesi).
Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 27 luglio 2026, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari all’1%, qualora Mediobanca, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 94,2% circa dello strike price) non perda un ulteriore -47% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price iniziale.
Fonte CedLab