Redazione / Approfondimento

Analisi Fondamentale Intel Corp.

Intel in controtendenza ai semiconduttori

Articolo del 10/11/2023 15:59:43 a cura della redazione

Overview Società

Intel è una multinazionale con sede a Santa Clara (California), tra le principali produttrici di semiconduttori al mondo; fu fondata nel 1968 (sotto il nome di Integrated Electronics, poi abbreviato in Intel) da Gordon Moore (divenuto celebre grazie alla legge di Moore), Robert Noyce ed Arthur Rock. Originariamente la società era specializzata nella costruzione di memorie DRAM, SRAM e ROM, con la svolta che arrivò nel 1971 quando Marcian Hoff, Federico Faggin, Stanley Mazor e Masatoshi Shima progettarono il microprocessore Intel 4004. La produzione di memorie fu abbandonata negli anni 80, mentre nel 1982 il microprocessore 8086 fu scelto da IBM per i propri PC; nel 1993 fu poi lanciato il Pentium, primo di una serie di processori di successo, tanto da ottenere l’85% di quota di mercato finendo nel mirino dell’autorità antitrust. Nei primi 2000 i processori Pentium subirono la concorrenza da parte degli AMD, con Intel che fu costretta a lanciare la nuova serie Core. Nel 2018 vennero scoperte le vulnerabilità Spectre e Meltdown, che interessavano quasi tutti i prodotti Intel a partire dal 1995, rendendo necessarie una serie di mitigazioni che impattarono sulle performance dei processori. Intel impiega attualmente oltre 130 mila dipendenti in tutto il mondo.

Conto Economico

Intel ha riportato nei primi nove mesi del 2023 ricavi in calo del -20,8%: la flessione è dovuta principalmente al segmento Notebook (-16%, -$3,3 mld in termini assoluti), che ha risentito di una domanda in raffreddamento, ed al segmento Data Center (-23,2%, -$3,5 mld in termini assoluti), a causa della minore domanda di CPU per i server. Il forte calo dei ricavi in tutti i segmenti di business ha causato un risultato operativo negativo in tutti i segmenti di business, ad eccezione del Cloud Computing, con i costi dei ricavi (sempre al di sotto del 45% fino al 2021) che si sono spinti al 62,3% dei ricavi stessi. L’EBITDA margin si è così contratto all’11,8% (era ben al di sopra del 45% tra il 2018 ed il 2020), spingendo l’EBIT in negativo per -$2,5 mld. A mitigare parzialmente la perdita di esercizio vi è il credito fiscale per $1 mld, che ha ridotto ad $1,5 mld le perdite per questi primi nove mesi.

Fonte CedLab

Business Mix

La metà del fatturato di Intel deriva dalla divisione Client Cloud Computing (processori per notebook e desktop), seguita dal segmento Data Center and AI (soluzioni per i provider di servizi cloud), con quote minori per Network and Edge (14%). Geograficamente, buona parte del fatturato è generata in Asia, tra Cina (27,2%), Singapore (15,3%) e Taiwan (13,1%), con una quota rilevante negli Stati Uniti (26,2%).

Fonte CedLab

Fonte CedLab

Indici di Bilancio

La posizione finanziaria netta di Intel è cresciuta sensibilmente tra emissione di nuovo debito a lungo termine e riduzione della cassa (-$3,5 mld) a causa dei minori flussi di cassa generati dall’attività operativa ($6,8 mld vs $7,7 mld). Il debito netto risulta così pari a circa 3 volte l’EBITDA attuale e ad appena la metà dell’EBITDA medio generato tra il 2018 ed il 2020. I flussi di cassa operativa sono così scesi dal 45% circa al 17% dei ricavi, mentre gli indici di redditività sono chiaramente negativi.

Fonte CedLab

Market Multiples

Intel presenta multipli di mercato decisamente inferiori rispetto ai suoi principali competitor, in particolare AMD, società che ha velocemente sottratto quote di mercato alla stessa Intel: l’enteprise value della società è pari a 3,4 volte le vendite attuali e 2,7 volte quelle stimate nel 2025. AMD presenta lo stesso multiplo pari a 7,4x. Gli analisti stimano poi un EBITDA pari a $21,3 mld nel 2025, implicando un multiplo pari ad 8,3x.

Fonte CedLab

Consensus

Il consensus da parte degli analisti è neutrale rispetto agli attuali prezzi del titolo (10 giudizi buy, 32 hold e 6 sell) con target price medio a 12 mesi fissato a 37,98 dollari. I giudizi più recenti sono attribuibili a Bernstein (36 dollari, equalweight), Morgan Stanley (39 dollari, equalweight), Daiwa Securities (40 dollari, neutral), DZ Bank (38 dollari, hold) e Northland Securities (56 dollari, outperform).

Fonte CedLab