Redazione / Approfondimento

RICCHE CEDOLE E AMPIA RETE DI PROTEZIONE NEI NUOVI CERTIFICATI DI SOCGEN

21 nuovi Cash Collect firmati Société Générale: barriere sotto i minimi storici di molti titoli, premi annui che arrivano fino al 20,40% agganciati a single stocks

Articolo del 04/05/2020 a cura della redazione

Nonostante il periodo a dir poco complesso per i mercati azionari, l’industria dei certificati di investimento non si ferma e sfruttando proprio l’eccezionalità del momento e più in particolare la volatilità a livelli record, crea delle nuove emissioni dal profilo molto accattivante. In particolare, guardando alle ultime quotazioni è possibile notare, a differenza di quanto accadeva nei mesi scorsi, come arrivino sul mercato prodotti che si distinguono per il profilo di rischio rendimento offerto, ovvero con barriere profonde e premi potenziali, su base annua, molto generosi.

Raramente prima d’ora, infatti, si erano visti premi condizionati di certificati, agganciati a singoli titoli azionari, che arrivavano fino al 20%. Il tutto è dovuto in gran parte alla volatilità che mantenendosi su livelli elevati lascia ampi margini di manovra agli strutturatori.

Un esempio di quello che gli emittenti riescono a realizzare in questo momento è la nuova emissione di Societe Generale di ben 21 Cash Collect Memory, di cui 14 su azioni italiane ed europee e 7 su indici azionari, da qualche giorno disponibili in negoziazione sul Cert-X.

Le nuove emissioni hanno caratteristiche che possono soddisfare un’ampia gamma di esigenze come la possibilità di monetizzare un eventuale ritorno alla normalità della volatilità che in questa fase accompagna alcuni specifici settori e titoli. È anche possibile ridurre il rischio di portafoglio con alcune barriere che sono posizionate su livelli mai raggiunti nella storia, come quelle dei Cash Collect Memory su UniCredit, Eni o Intesa San Paolo, e non manca anche la possibilità di diversificazione su asset meno volatili come possono essere gli indici azionari.

Titoli e indici sui minimi storici

In diverse occasioni abbiamo segnalato come l’odierno contesto sia più unico che raro e come sia opportuno trarne vantaggio. Il fixing iniziale di questa serie prevede una fotografia con i prezzi di molti titoli o indici storicamente sui minimi e di variabili di mercato  - che influenzano il prezzo della struttura sottostante ai Certificates - su valori storicamente molto alti e difficilmente sostenibili nel tempo.

Sarà sufficiente anche solo un rasserenamento della tensione sui mercati, che si concretizza con una discesa della volatilità implicita che accompagna i titoli sottostanti, a far si che il prezzo del certificato aumenti in maniera anche del tutto slegata dal recupero del sottostante stesso. Per gli amanti dei tecnicismi sottostanti al pricing del certificato di investimento, nei certificati con barriera in questo momento l’impatto del “vega” è sovrastimato rispetto a quello canonico del “delta”.

Tradotto in termini più semplici, in questo momento la struttura è più sensibile ai movimenti della volatilità piuttosto che a quelli del sottostante. Per noi questo, a prescindere dalla bontà dell’emissione e dallo stock picking sulla scelta del cavallo giusto su cui puntare a livello di sottostante, rappresenta davvero l’occasione per comprare volatilità e monetizzare un livello che nel tempo è destinato fisiologicamente a rientrare.

Entrando nel dettaglio di questo nuovo filone di emissioni e facendo tesoro di questa ampia premessa, non possono che saltare all’occhio i due top performer, ovvero i Cash Collect Memory agganciati al titolo Renault (Isin XS2112715581) e al titolo Vallourec (Isin XS2112717876), che si distinguono rispettivamente per premi trimestrali del 5,1% e del 5% che valgono quindi un flusso di premi annuo del 20,4% e del 20%. Su un orizzonte temporale di soli due anni mai si era visto un trade-off simile tra ammontare del premio e livello di protezione posizionato tra l’80% e il 70%. In valore assoluto i livelli potrebbero sembrare non così difensivi, tuttavia vanno contestualizzati rispetto alle valutazioni storiche tenendo sempre conto che si tratta di barriere rilevate solo alla naturale scadenza.

 

Scorrendo la gamma, è sempre presente il settore bancario, che da qualche anno si distingue per una volatilità più alta della media di mercato e che oggi, con le valutazioni raggiunte da molti titoli, consente di spingere le barriere capitale su livelli davvero molto profondi rispetto ai prezzi storici dei titoli. Le barriere capitali dei Cash Collect Memory agganciate ai titoli UniCredit, Intesa San paolo ma anche di Banco BPM si confermano tra le più conservative in circolazione. 

 

E’ da notare la composizione dell’offerta in termini di sottostanti scelta da SocGen che mira a coprire con questa nuove serie di Cash Collect Memory tutti i principali indici europei ovvero Dax, Cac 40 e FTSE Mib, oltre a tre interessanti indici settoriali su cui è possibile scommettere implicitamente sul recupero. L’Eurostoxx Banks, per un rasserenamento sul fronte bancario che anche in questa crisi ha subito pesanti ripercussioni, l’Eurostoxx Oil & Gas, penalizzato dal crollo dei prezzi del greggio, e l’Eurostoxx Automobiles & Parts, che ha visto precipitare i dati sulle vendite dei principali colossi dell’auto dallo scoppio del Covid-19.

 

Tanti temi interessanti e per ognuno un certificato ad hoc per poter massimizzarne il rendimento rispetto all’esposizione al rischio. Chiudiamo analizzando il profilo di rimborso, che rispecchia fedelmente il payoff classico di questo filone di emissione.

 

I Cash Collect Memory targati SocGen prevedono infatti premi trimestrali condizionati con importi che variano tra l’1,25% e il 5,1%, vincolati alla tenuta di un livello trigger compreso tra il 60% e l’85% dello strike iniziale del sottostante di riferimento. Ogni premio è dotato di effetto memoria, ovvero anche qualora non siano rispettate le condizioni per il pagamento del premio, l’investitore non perderà il diritto a riceverlo perché questo sarà accantonato per essere eventualmente distribuito nelle successive date di rilevazione. Un effetto benefico che migliora non solo l’asimmetria dei rendimenti rispetto all’andamento del sottostante, ma anche sulla tenuta dei prezzi del certificato in caso di forti discese. Tutti i certificati di questa serie sono dotati anche di opzione autocallable che sarà attivata a partire dalla seconda data di rilevazione prevista, ovvero dal 5 ottobre 2020. Questa si attiverà qualora nelle date di rilevazione il sottostante dovesse attestarsi al di sopra dello strike iniziale.

 

Per concludere il quadro sul profilo di rimborso, andiamo ora nello scenario della scadenza. Qualora il certificato non sia stato liquidato anticipatamente, la protezione condizionata del valore nominale a scadenza, con un importo di rimborso pari al 100% del valore nominale verrà garantita nel caso in cui il valore di chiusura del sottostante risultasse pari o superiore alla barriera capitale. Diversamente, in caso di una rilevazione inferiore alla barriera, l’investitore riceverà un importo commisurato all’effettivo livello raggiunto dal sottostante al pari di un investimento lineare nello stesso a partire dal livello strike.