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Adc Unicredit, il "K" ufficiale

Con la chiusura ufficiale di Borsa di venerd́ 3 febbraio a 26,16 euro ad azione, Borsa Italiana ha calcolato il fattore K in 0,50112555. Luned́ mattina, pertanto, tutti i certificati quotati sul sottostante Unicredit, di qualsiasi emittente, partiranno con i vecchi livelli rettificati per il fattore K.

Articolo del 02/02/2017 a cura della Redazione

Il CdA di Unicredit presieduto dal neo AD Mustier, riunitosi in via straordinaria nella serata del 1 febbraio, ha autorizzato e deliberato l’Aumento di Capitale da 13 miliardi di euro, da attuarsi mediante assegnazione di 13 nuove azioni ogni 5 possedute, al prezzo di 8,09 euro ad azione. Il prezzo a cui verranno offerte le nuove azioni conferma quanto anticipato già da diversi giorni da Il Messaggero, ossia uno sconto del 38% sul TERP ( Theoretical Ex Rights Price).

L’Aumento di Capitale partirà lunedì 6 febbraio e terminerà il 23 febbraio mentre i diritti saranno negoziati fino al 17 febbraio. A margine del CdA, è stato inoltre comunicato al mercato che l’Aumento di Capitale sarà garantito interamente da un consorzio composto da un plotone di banche d’affari, che copriranno quindi l’eventuale inoptato. Dai vertici della banca trapela ottimismo per il successo del roadshow condotto da Mustier nelle ultime settimane e il mercato sembra voler dare fiducia al piano realizzato dal nuovo management.

Tre strade per gli azionisti

A questo punto gli azionisti Unicredit potranno scegliere tra tre strade. La prima, più semplice e immediata è vendere le azioni prima che inizi l’Aumento di Capitale e consolidare i guadagni – o i recuperi – degli ultimi due mesi attendendo eventualmente il termine dell’operazione.

La seconda, che richiede un esborso di 21.000 euro per 25.000 euro attualmente investiti (nell’ipotesi di 1.000 azioni acquistate con prezzo di carico 25 euro), prevede che l’azionista eserciti i diritti aderendo quindi all’Aumento.

La terza, infine, consente all’azionista di non aderire e ciò è possibile vendendo dal 6 febbraio i diritti che sono stati assegnati. Questa terza opzione sarebbe con tutta probabilità la più dolorosa, ma in alcuni casi inevitabile se non si hanno nuove risorse da impiegare. Ce ne sarebbe poi una quarta, tutta da verificare poi sul mercato, che consentirebbe all’azionista di vendere l’azione alla partenza dell’Aumento ed esercitare i diritti.

Cosa accade ai certificati

Unicredit è presente sul mercato italiano dei certificati sia come emittente sia come sottostante di 100 certificati. In qualità di emittente, per quanto possa apparire scontato, nulla accadrà e i certificati continueranno ad essere negoziati senza alcun impatto né sul prezzo né sui livelli caratteristici. In qualità di sottostante invece, a partire da lunedì 6 febbraio i 100 certificati avranno nuovi livelli strike, barriera e un nuovo multiplo, in funzione della rettifica che verrà comunicata al mercato dai rispettivi emittenti dopo la chiusura di venerdì 3 febbraio.

Secondo quanto indicato nei Regolamenti, è previsto che l’emittente proceda alla rettifica delle caratteristiche del certificato per garantire il principio di equivalenza finanziaria, tuttavia non è specificato quale modalità di rettifica debba essere adottata. In linea di principio e possiamo dire, generalmente, gli emittenti si allineano alla rettifica calcolata dall’IDEM per le opzioni quotate, ovvero utilizzando il coefficiente K .

Tale modalità , che permette di rettificare strike, barriere e quanto altro secondo il rapporto calcolato tra il prezzo di Unicredit alla chiusura del 3 febbraio e il TERP, risulta essere quella più immediata e tiene conto dell’intero valore del diritto di opzione prima dell’avvio delle negoziazioni del 6 febbraio.  

L’esperienza recente ci ha insegnato tuttavia che anche l’EUREX , come il FTSE, procedono alla rettifica delle opzioni quotate sul proprio mercato e questa modalità potrebbe prevedere una prima rettifica del sottostante Unicredit in un basket composto da 1 azione Unicredit+ diritto e successivamente, al termine dell’Aumento di Capitale una seconda rettifica tendente a ristabilire come sottostante la sola azione Unicredit. Tale modalità, utilizzata in occasione dell’ultimo AdC Saipem, nasconde delle chiare insidie in quanto il valore del diritto nel corso dell’Aumento di Capitale tende ad azzerarsi.

Quali emittenti decidano di adottare una modalità di rettifica piuttosto che l’altra non è possibile saperlo prima di venerdì 3 febbraio, a mercati chiusi, ma ciò che è certo è che tutti i certificati partiranno lunedì 6 febbraio con i livelli adeguati all’operazione straordinaria sul capitale con l’obiettivo di garantire continuità all’investimento.

Fattore K ufficiale

Con la chiusura ufficiale di Borsa di venerdì 3 febbraio a 26,16 euro ad azione, Borsa Italiana ha calcolato il fattore K in 0,50112555. Lunedì mattina, pertanto, tutti i certificati quotati sul sottostante Unicredit, di qualsiasi emittente, partiranno con i vecchi livelli rettificati per il fattore K. Facciamo un esempio ricordando quanto è accaduto nelle ultime settimane: un Bonus Cap avente come sottostante Unicredit, emesso a novembre 2016 con strike pari a 2,30 euro e barriera al 70%, ossia a 1,61 euro, ha subito una prima rettifica lo scorso 23 gennaio per effetto del raggruppamento delle azioni nella misura di 1 nuova azione ogni 10 possedute. A seguito di tale rettifica, lo strike del certificato è passato da 2,30 a 23 euro e la barriera molto semplicemente a 16,1 euro. Da lunedì 6 febbraio, lo stesso certificato avrà uno strike pari a 11,5258 euro ( 23 X 0,50112555) e la barriera al livello di 8,068 euro ( 16,1 X 0,50112555). E’ da sottolineare che unitamente alla rettifica dello strike e della barriera, subisce la rettifica anche il multiplo, che nel nostro esempio passerà da 4,3478 ( nell’esempio di un’emissione a 100 euro) a 8,6761.

Nessuna sorpresa dunque questa volta dalle modalità di rettifica, unanimemente calcolate secondo il fattore K. In merito alla scomposizione dei 26,16 euro dell’ultima chiusura dell’azione, 13,05 euro saranno scorporati sotto forma di diritto mentre il nuovo prezzo da cui ripartirà Unicredit lunedì 6 febbraio sarà pari a 13,11 euro.