Societe Generale lancia sul mercato una serie di Bond a tasso fisso per i primi due anni e a cedola condizionata dal terzo al decimo anno su singoli titoli azionari.
Articolo del 15/07/2024 a cura della redazione
Nuova emissione da parte dell’emittente francese che lancia sul mercato e in particolare sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana una nuova inedita gamma di sei obbligazioni in euro della durata di 10 anni e con valore nominale 100, che rappresentano un interessante connubio tra bond ed equity. Di fatto questa emissione va a sfruttare la situazione attuale sul fronte dei tassi di mercato che continuano a stazionare sui massimi degli ultimi due anni, offrendo nel breve termine un flusso di premi tipico del mercato obbligazionario, per altro con un buon mark-up sul fronte dei tassi attuali, per poi agganciarsi all’andamento del mercato azionario ma con la consapevolezza del capitale garantito a scadenza. Questa emissione, di cui tra poco analizzeremo le caratteristiche nel dettaglio, può rispondere anche all’esigenza di ridurre la componente di rischio di mercato del proprio portafoglio rappresentando quindi una valida idea di Equity Substitution per monetizzare i guadagni realizzati su singoli titoli azionari, per spostarsi su un prodotto che in ogni caso può seguire la dinamica dei medesimi sottostanti ma con una dose di rischio nettamente più contenuta e di fatto circostanziata al solo rischio default del garante Societe Generale.
Tra l’altro l’emissione va a coprire una serie di single stocks che hanno effettivamente corso molto in questo periodo come Intesa Sanpaolo, UniCredit, Stellantis, Tesla e soprattutto Nvidia, dove forse l’esigenza di monetizzare i guadagni si fa più sentita e dove potrebbe valere quindi la logica di Equity Substitution.
Guardando al funzionamento si tratta quindi di emissioni obbligazionarie appartenenti al filone delle Equity Linked che SocGen ha strutturato prevedendo un flusso di cedole fisse del 5% annuo lordo per i primi due anni e una cedola codizionata annua dal terzo al decimo anno, in funzione del prezzo del titolo azionario sottostante. Se alla data di valutazione annua dopo i primi due anni, il prezzo del sottostante è almeno pari al livello barriera, il bond corrisponderà la cedola prevista, altrimenti quest’ultima sarà accantonata per essere pagata alla rilevazione annua successiva essendo infatti dotata di effetto memoria. Alla naturale scadenza della cedola condizionata si differenzia a seconda del sottostante dei bond.
In particolare si va dal 7% annuo lordo per l’obbligazione Societe Generale agganciata al titolo Intesa Sanpaolo (Isin XS2845773881), il 6,5% annuo lordo per il bond con sottostante UniCredit (Isin XS2845774004), il 6% per Stellantis ( XS2845774343), il 5,5% per Enel (Isin XS2845774699) Nvidia (Isin XS2845774772) e Tesla (Isin XS2845774855). E’ evidente come la componente dei dividendi annui stimati dei singoli sottostanti vada ad impattare sull’entità dei premi.
In tabella sono riportati i livelli che i sottostanti devono rispettare per azionare la cedola condizionata a partire dal terzo anno. Per molti potrebbero anche essere considerati alti in ragione della lunga corsa dell’equity, ma è da valutare anche il mark-up di rendimento sul medesimo orizzonte temporale dei tassi di mercato.
Prendendo ad esempio l’obbligazione su Intesa Sanpaolo, ipotizzando un acquisto ai 100,12 euro attuali, e nello scenario ottimale per l’investitore ovvero di prendere tutte le cedole variabili fino alla naturale scadenza, il rendimento annuo loro si attesterebbe al 6,47%. Nel worst case, ovvero di avere accesso a solo le prime due cedole fisse del 5%, il rendimento si attesterebbe all’1,03%. Nel mezzo a impattare sul rendimento annuo a scadenza sono ovviamente il numero di cedole condizionate che il bond sarà in grado di pagare, considerando la presenza dell’effetto memoria che su questa tipologia di payoff ha un impatto non indifferente.
Non avendo callability, come altre emissioni che arrivano sul secondario, va considerato anche l’impatto positivo sui prezzi del bond dello scenario di ribasso dei tassi di mercato, che aumenterebbe conseguentemente il differenziale di rendimento proposto da questa serie di Equity Linked rispetto a titoli obbligazionari comparables a tasso fisso.
E’ opportuno fare alcune considerazioni in ragione anche dei sottostanti oggetto di emissione. Non vi è alcun rischio cambio per le Equity Linked agganciate ai titoli americani (Tesla e Nvidia). In seconda battuta, si tratta di potenziali idee di investimento che possono rappresentare anche posizioni di asset allocation tattica, come ad esempio proprio le due obbligazioni su sottostanti americani, con un approccio al rischio decisamente più contenuto rispetto all’investimento diretto azionario. Oppure anche come soluzioni di diversificazione di portafoglio a basso rischio.
Per quanto riguarda i rischi, come è possibile vedere anche dal KID dei singoli prodotti, l’indicatore di rischio sintetico per questa emissione è di 2 su 7, dove quest’ultimo è il rischio più alto. Per quanto riguarda invece il rischio emittente, è da considerare come il rating di Societe Generale è pari ad A per S&P e Fitch e A1 per Moody’s.
Isin | Sottostante | Scadenza | cedola incondizionata annua (1-2 y) |
cedola condizionata annua (3-10y) |
barriera | frequenza | effetto memoria | Rimborso minimo a scadenza |
XS2845773881 | Intesa Sanpaolo | 18/07/2034 | 5% | 7% | 3,591 | annua | SI | 100 |
XS2845774004 | UniCredit | 18/07/2034 | 5% | 6,25% | 36,635 | annua | SI | 100 |
XS2845774343 | Stellantis | 18/07/2034 | 5% | 6% | 18,564 | annua | SI | 100 |
XS2845774699 | Enel | 18/07/2034 | 5% | 5,50% | 6,789 | annua | SI | 100 |
XS2845774772 | Nvidia | 18/07/2034 | 5% | 5,50% | 127,4 | annua | SI | 100 |
XS2845774855 | Tesla | 18/07/2034 | 5% | 5,50% | 241,03 | annua | SI | 100 |