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Redazione / Approfondimento

SINGLE STOCKS E' MEGLIO

Una nuova emissione firmata Goldman Sachs su singolo sottostante, barriere 50% e cedola fino al 7,8% annuo

Articolo del 24/06/2024 a cura della redazione

Tutti gli scossoni che si sono fin ora affacciati sui mercati azionari sono stati poi immediatamente riassorbiti, ma è evidente come i tempi potrebbero essere maturi per alzare le difese del proprio portafoglio. Lo si può fare guardando alle opzioni accessorie degli Investment ma anche operazioni di Equity Substitution passando da equity diretto a certificato su singolo sottostante sul medesimo asset. Sono queste le due chiavi di lettura che ci hanno spinto ad analizzare l’ultima emissione firmata Goldman Sachs che a nostro avviso sa rispondere appieno ad entrambe le esigenze.

Parliamo di struttura, che ha due caratteristiche di forte resilienza che vale la pena sottolineare. Da un lato si tratta di una emissione di 18 certificati a singola azione, pertanto da confrontare con i più diffusi basket worst of. Avere accesso ad una barriera particolarmente resiliente del 50% ma su un singolo titolo, piuttosto che a due o più asset è ben altra cosa. Esercizio importante è sempre quello di calibrare il posizionamento della barriera capitale alla natura del sottostante (basket o single stocks). Qui siamo su livelli già particolarmente bassi (50%) e per di più su un asset solo. Quindi in ottica di esposizione al rischio, il certificato soddisfa le esigenze di alzare la protezione e l’asimmetria del portafoglio. Proprio l’accezione di replicare un solo sottostante rende poi interessante questa proposta anche come punto di caduta per operazioni di switch dirette dal sottostante. Per chi avesse l’esigenza di monetizzare i guadagni registrati dai sottostanti, ad esempio la lunga corsa del settore bancario, questa emissione offre l’opportunità di concretizzare i guadagni spostandosi su un prodotto che segue ugualmente la dinamica del sottostante ma con un rapporto rischio-rendimento ben diverso. Si può quindi continuare a beneficiare del trend di mercato mettendo però a rischio una parte molto più contenuta del capitale proprio in ragione della barriera capitale al 50%, così come di contro anche ai rendimenti potenziali che non sono illimitati ma circostanziati alle sole cedole periodiche previste con frequenza mensile in forma incondizionata.

La collaudata struttura scelta dall’emittente, sempre leggendo le opzioni accessorie nell’ottica della resilienza e del contenimento del rischio, appartiene al filone dei Fixed Cash Collect Callable e pertanto va posta l’attenzione anche su una ulteriore caratteristica di resilienza che è quella della cedola incondizionata. Si tratta infatti di un flusso di premi certo e del tutto slegato dall’andamento positivo o negativo dei sottostanti. Si comprenderà pertanto come tale flusso di premi in ragione della durata massima triennale del prodotto, vada a rappresentare un ulteriore buffer di protezione proprio perché la componente lineare sarà in ogni caso aumentata dalla somma di tutti i premi previsti dalla struttura. Ovviamente potrà entrare in gioco l’attivazione dell’opzione callable da parte dell’emittente, che ha la facoltà ma non l’obbligo di richiamare anticipatamente il prodotto al valore nominale qualora lo riterrà conveniente. Opzione che potrà essere esercitata a partire dalla rilevazione di dicembre prossimo. Questa concessione che l’investitore implicitamente fa a Goldman Sachs viene ripagata con un flusso di premi leggermente più alto se confrontato al pari di uno stesso strutturato con facoltà autocallable automatica al rispetto di predeterminati livelli.

In conclusione, prima di scendere nel dettaglio della proposta, giusto ricordare i tre passaggi sui quali ci siamo soffermati: certificato a singolo sottostante, barriera profonda al 50% e cedola incondizionata senza alcun trigger da rispettare.

Il payoff e le caratteristiche base sono uguali per tutta la serie con l’unica eccezione dell’ammontare cedolare che rispecchia di fatto la rischiosità delle singole proposte. Si va dal 0,65% fisso mensile per la proposta su Banca MPS (Isin GB000BSG2DT56) e dallo 0,60% per le proposte su Siemens Energy (Isin GB00BSG2DS40), Telecom Italia (Isin GB00BSG2DR33) e Banco BPM (Isin GB00BSG2DQ26). Sulla parte bassa del rendimento invece sia Enel (0,35% mese) che Eni, Ferrari e Kering che si posizionano allo 0,40% mensile che vale pur sempre un flusso annuo del 4,8%.

Nel complesso è molto importante la copertura sul mondo bancario europeo e in generale su quei titoli dove lo switch verso prodotti per mitigare il rischio è molto più agevole. Pensiamo ad esempio all’esigenza di monetizzare i guadagni su Ferrari, oppure su Stellantis o STM. Usciremmo dai titoli fisici per una struttura decisamente resiliente che certamente fa guadagnare potenzialmente molto meno, ma non avrebbe ripercussioni sui prezzi in caso di ribasso dei sottostanti, proprio in ragione di una barriera capitale molto profonda.

Si tratta quindi di tutte caratteristiche molto interessanti che rendono interessante questa serie che reputiamo essere stata fatta anche con un buon market timing.