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SPECIALE EQUITY PROTECTION
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leon3037
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Inviato il: 10/08/2006 - 17:37:30 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Certificati a capitale protetto: struttura classica, tra i primi investment certificates emessi in Italia, quando ancora erano impropriamente definiti covered warrant esotici per la loro particolarità. Ancora oggi riscuotono un notevole interesse tra gli investitori e non potrebbe essere diversamente, aggiungiamo noi: quale investitore non farebbe carte false per poter guadagnare dai rialzi e NON PERDERE nelle fasi di ribasso? Il sogno di chiunque.

Ovviamente nella realtà dei fatti non va esattamente così. Le garanzie infatti si attivano solamente a scadenza, in genere tra 1 e 5 anni di tempo e nel frattempo può accadere di tutto, guadagnare o perdere in maniera importante, proprio come su qualsiasi investimento.

Ad ogni modo, per chi ha un orizzonte temporale medio-lungo, ottenere la garanzia di restituzione del capitale investito senza rinunciare alla performance che un investimento azionario offre nel lungo periodo, è cosa da non trascurare. Qui poi si può aprire una parentesi per una veloce considerazione: investire 100 euro e riprendere la stessa cifra dopo 5 anni vuol dire aver protetto il capitale ma non il potere d’acquisto.



leon3037
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Inviato il : 10/08/2006 - 17:38:44 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Ma come può l’Emittente offrire questa protezione?

Il certificato è spesso il risultato di una complessa struttura in opzioni. In questa occasione, per soddisfare la curiosità di chi ha confidenza con le opzioni si ha

- acquisto di un’opzione call con strike zero;
- acquisto di un’opzione put con strike pari al livello di Protezione dell’Equity Protection;
- vendita di (1-Z) opzioni call con strike pari al livello di Protezione dell’Equity Protection.
Dove Z è il livello di Partecipazione alla performance associata a ciascun Equity Protection

Molto più semplicemente, Il profilo è analogo a quello di un’opzione call: guadagni illimitati e perdite limitate al premio (pari ai dividendi in questo caso). Eh si, i dividendi sono la fonte di guadagno per l’Emittente e con questi (pari ad un 3% circa annuo) viene costruita la protezione.

Rinunciare al dividendo per proteggere il capitale.




leon3037
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Inviato il : 10/08/2006 - 17:39:37 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Ma gli Equity Protection sono tutti uguali?

La risposta è NO.

Proviamo ad analizzarne alcuni, tra i 155 offerti in Italia oggi.

La struttura più semplice, lineare e classica, è quella che prevede l’investimento sul sottostante con protezione 100% e partecipazione al rialzo del 100%.

Ossia ci si trova sul certificato con la certezza di non perdere nulla e di partecipare come su un benchmark all’andamento del sottostante: ovviamente questa tipologia di certificato offre la garanzia del capitale a chi sottoscrive in collocamento. Infatti già nei primi giorni di negoziazione al Sedex, il prezzo offerto in lettera dall’Emittente potrà essere sopra il valore di partenza. Durante gli anni di vita del prodotto il prezzo è la risultante di più variabili, tra cui la volatilità., il time decay , gli interessi e i dividendi attesi. Pertanto non sarà mai possibile definire con esattezza quale sarà il prezzo del certificato ad un determinato livello del sottostante.

Modificato il 10/08/2006 - 17:54:50 da leon3037

leon3037
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Inviato il : 10/08/2006 - 17:40:41 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Una seconda tipologia di Equity Protection è quella che prevede una protezione totale, del 100% quindi, ma una partecipazione inferiore, fino ad un 50%. Ovviamente questa mancata partecipazione al rialzo si riflette sul pricing, che nel corso dei 5 anni è inferiore al certificato con partecipazione totale. Più adatti a chi ha una visione meno ottimistica del mercato e che quindi si preoccupa di spendere meno e garantirsi un rialzo anche inferiore ma una protezione totale e reale del capitale.


Alternativamente, e questa è la terza tipologia possibile, ci sono certificati che offrono una partecipazione totale ma una protezione parziale del capitale, fino ad un 70%.
leon3037
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Inviato il : 10/08/2006 - 17:42:13 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Di nuova concezione sono poi i certificati con protezione più o meno totale, e una partecipazione totale ma con un cap ai guadagni. In sostanza si conosce in partenza sia la perdita massima sopportabile (come avviene per tutti gli Equità protection), sia il guadagno massimo (e questa è la novità). In questo modo l’Emittente ha la possibilità di costruire la struttura di opzioni in maniera ancora più semplice e remunerativa potendo garantirsi un guadagno pulito dall’incremento del sottostante superiore al cap offerto.
In genere i cap variano da un 10 al 30% di guadagno, a seconda degli anni di durata del certificato. In alcune occasioni il cap consente un guadagno annuo di poco superiore a quello incamerato dai dividendi. Pertanto occorre fare le dovute considerazioni nella scelta.
leon3037
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Inviato il : 10/08/2006 - 17:46:51 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Un’ultima considerazione la vogliamo dedicare a quei certificati che hanno protezione e partecipazione differenti dal 100%. Non sono molti ma in pratica non difendono totalmente l’investimento e consentono di partecipare al rialzo in maniera parziale. Al di là delle considerazioni immediate che possono sorgere sull’opportunità di un investimento in un certificato con queste caratteristiche, è nostra premura sottolineare un aspetto poco evidente ma di fondamentale importanza.

Prendiamo ad esempio due certificati di emittenti diversi

Emittente A

Equity Protection su Dj Eurostoxx50 protezione 90% e partecipazione 70%.

Emittente B

Equity Protection su Dj Eurostoxx50 protezione 90% e partecipazione 70%

Prezzo di riferimento iniziale uguale per entrambi, a 3500 punti. Entrambi partono a 100 euro e hanno stessa durata.

In base a questi dati, i due certificati avranno come livello di protezione 3150 punti (3500*90%)


Rimborso a scadenza

A scadenza, il Dj Eurostoxx50 registra una performance positiva e chiude esattamente a 4800 punti, pari quindi ad un 37,1% dal prezzo di riferimento iniziale (o strike).

Per effetto di questa variazione positiva, il certificato A rimborserà a scadenza 126 euro mentre il certificato B rimborserà 123.


A cosa è dovuta questa differenza?

Leggendo il prospetto dei due certificati, si scopre una piccola quanto importante particolarità:

il certificato A riconosce il 70% della performance positiva rispetto al prezzo iniziale, così come sembra più logico. E quindi

4800/3500= 37,1%
37,1*70%= 25,97%
100+25,97%= 126 euro

Mentre il certificato B, riconosce il rimborso del capitale protetto (quindi 90 euro) + la differenza tra il riferimento finale e il livello di protezione.

E così,

4800/3150= 52,4%
52,4*70%=36,68%
90+36,68%= 123 euro


La differenza è di 3 euro su 100. Non irrilevante.

leon3037
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Inviato il : 10/08/2006 - 17:50:24 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

In conclusione abbiamo voluto dimostrare come una struttura ottima, come quella di protezione del capitale, può portare a sorprese sgradite se non si osservano attentamente i meccanismi alla base del rimborso. La tipologia di certificato è di quelle premianti in un mercato caratterizzato da forte incertezza. Un po’ meno nelle fasi di mercato decisamente positive, dove invece si può rinunciare alla protezione del capitale per esporsi al rialzo e cercare di massimizzare i risultati.

Speriamo di aver chiarito con questo approfondimento cosa è e come funziona un Equity Protection.
 
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