Redazione / Approfondimento

In retromarcia con l’euro

L’azione ultra-espansiva della BCE si č fatta sentire sul mercato valutario con le ultime misure straordinarie. Per chi avesse perso il treno, sono diversi i certificati che permettono di approfittare del movimento discendente dell’euro.

Articolo del 03/10/2014 a cura della Redazione

Il presidente della Bce, Mario Draghi

Sui mercati valutari la mano della BCE si è fatta sentire in maniera chiara, con le ultime misure straordinarie che hanno accelerato la correzione dell’euro nei confronti delle principali valute mondiali e soprattutto nei confronti del dollaro. A innescare le vendite, in particolare, Il taglio dei tassi di interesse al livello minimo dello 0,05% e la prospettiva che tale livello venga mantenuto a lungo in contrapposizione all’eventualità che la Banca Centrale Americana avvii il processo di normalizzazione alzando il costo del denaro.

In tal senso il tasso di cambio Eur/Usd dai massimi annuali dello scorso 17 marzo a 1,3925 ha perso oltre 13 figure abbattendo anche il supporto tecnico degli 1,26. Il prossimo obiettivo sono gli 1,21 anche se non è da escludere nelle prossime settimane un rimbalzo tecnico dettato dalle ricoperture delle posizioni short aperte sui massimi di periodo. Persa anche quest’ultima soglia, la cui tenuta o meno sarà con molta probabilità dettata dalle prossime mosse che le Banche centrali americana ed europea adotteranno, si inizierebbe a intravedere la parità.

Il movimento potrebbe peraltro essere sostenuto da eventi geopolitici, con le nuove tensioni popolari a Hong Kong, la questione irrisolta tra Russia e Ucraina e la minaccia Isis, tutti argomenti di attualità che normalmente spingono gli investitori verso asset difensivi che sul mercato valutario si traducono in esposizione verso il franco svizzero, che dopo essersi allontanato nel 2013 dalla soglia limite imposta dalla Banca Centrale Elvetica a 1,20 contro euro sta velocemente ripiegando, e verso il biglietto verde.

OCCHIO AI RITARDATARI!

Per chi si fosse perso il movimento ribassista che era più che atteso (a tal proposito si rimanda al Certificate Journal 378 dello scorso 2 luglio, dedicato alla presentazione dei migliori certificati quotati allorché l’euro non riusciva a schiodarsi dalla soglia di 1,36 dollari) questa settimana proponiamo una selezione di opportunità rimaste al palo. Infatti, sul mercato italiano dei certificati di investimento sono quotate diverse emissioni che non solo consentono di approfittare di una prosecuzione del trend correttivo, e quindi di salire sul treno in corsa, ma anche di recuperare parte del movimento già compiuto.

Ciò è possibile tramite quelli che ci piace chiamare i “ritardatari”, ossia dei certificati di investimento che presentano una quotazione a sconto rispetto al rimborso teorico a scadenza ricavato dall’andamento del sottostante. Un disallineamento che già più volte in passato ha permesso di cogliere delle interessanti opportunità. In particolare, una prima emissione da osservare è l’Equity Protection di Société Générale legato alle performance del tasso di cambio Eur/Usd che punta, vista la facoltà short, al deprezzamento della divisa unica europea nei confronti del green back.

Il certificato è identificato dal codice Isin XS0928285732, con la scadenza fissata per il 22 dicembre 2016 e tra le opzioni caratteristiche prevede la protezione del 70% del nominale, ovvero un rimborso minimo di 700 euro, a fronte di una partecipazione alle perdi un ulteriore 5%, il certificato avrà un valore di 1155,23 euro che consentirà di realizzare un guadagno del 9,69%. Guardando allo scenario negativo invece, per subire perdite in conto capitale il cambio dovrà ritornare al di sopra degli 1,317.

La stessa emittente transalpina propone inoltre altre due emissioni analoghe per caratteristiche che si differenziano per data di scadenza e per partecipazione alle performance con lo sconto rispetto al sottostante che cresce proporzionalmente in funzione della maggior durata residua.

A CACCIA DI CEDOLE

Per chi invece fosse in attesa che i tassi di interesse intraprendano la strada del rialzo e volesse un rendimento sotto forma di fl usso cedolare è presente un Target Cedola di Banca Aletti. Questa particolare tipologia di certificati, come ricorda il nome, ha come obiettivo principale il riconoscimento del rendimento sotto forma di cedole attivate dal rispetto di una condizione.

Per quanto riguarda invece il capitale, questi strumenti offrono la protezione integrale del nominale. Entrando nei dettagli dell’emissione con codice Isin IT0004842610, la durata residua dell’investimento è di poco inferiore ai 3 anni e il sottostante a cui guardare è il tasso di cambio Usd/Eur, ovvero il reciproco del rapporto euro dollaro. In fase di emissione, avvenuta il 31 agosto 2012, è stato fissato un livello iniziale a un livello di 0,793. Questo è anche al livello trigger da rispettare per attivare annualmente il pagamento della cedola del 6,20%. A oggi il livello del sottostante è pari a 0,7936 ovvero proprio al di sopra della soglia richiesta.

In considerazione che è possibile ancora acquistare il certificato ai 100 euro nominali, qualora si volesse scommettere su un ulteriore apprezzamento del dollaro o comunque su una stabilizzazione su questi livelli, questo certificato consentirà per i prossimi tre anni di beneficiare delle suddetta cedola. Il primo appuntamento è fissato per il 31 agosto 2015. Va sottolineato che non è previsto l’effetto memoria e che pertanto le cedole che non verranno erogate a seguito di una rilevazione inferiore al trigger non potranno essere più recuperate.

Da segnalare è anche un secondo Target Cedola, identificato da codice Isin IT0005008930, con medesimo sottostante e strike iniziale posto a 0,7212 euro per dollaro. Emesso con scadenza al 26 aprile 2019, il certificato liquiderà annualmente, a partire dal 28 aprile 2015, cedole pari al 4% a condizione che il tasso Usd/Eur non risulti inferiore al livello iniziale, viceversa non riconoscerà alcun rendimento e rimborserà alla scadenza il solo valore nominale di 100 euro.

Quotato 102,6 euro al Sedex, il certificato esprime elevate probabilità di incasso almeno della prima cedola, in virtù del 10% già realizzato dal dollaro dai valori di strike.

QUANTA STRADA PER IL BONUS REVERSE

Nell’approfondimento del CJ 367, parlando proprio di prospettive sul futuro dell’euro, avevamo segnalato un Reverse Bonus di Société Générale, identifi cato da codice Isin XS0997963243. In particolare con il tasso di cambio a 1,3839, questo veniva esposto a un prezzo in lettera di 964,5 euro lasciando spazio a un rendimento minimo del 3,68% che poteva salire al 18,20% per effetto del Bonus in caso di una discesa oltre la soglia di 1,3574 dello strike.

Infatti, ripercorrendo quelle che sono le caratteristiche di questo strumento, fissato il suddetto livello iniziale dal quale è stata calcolata al 109,886% - ossia a 1,4916 - la barriera, alla scadenza del 14 agosto 2017 si potrà beneficiare del rimborso dei 1000 euro nominali maggiorati della percentuale più alta tra un bonus del 14% e la performance realizzata dal dollaro nei confronti dell’euro se il fixing finale sarà inferiore a quello iniziale.

Stando agli attuali 1,26 euro il rimborso teorico a scadenza sarebbe quindi di 1140 euro avvalorando l’ipotesi migliore mentre il certificato è ora offerto a un prezzo in lettera di 1050 che lascia ancora spazio a un upside minimo dell’8,57%.