Redazione / Approfondimento
Certificati: sei mesi da record
I Certificati sono ormai entrati stabilmente nel panorama di investimenti presi in considerazione dai risparmiatori italiani. A sancirlo sono i dati Acepi. Gli emittenti associati hanno raccolto nell'ultimo trimestre 2,493 miliardi di Certificati.
Articolo del 01/10/2014 a cura della Redazione
Mercato primario (fonte ACEPI)
Il balzo dei volumi del mercato primario
dei certificati di investimento diffusi
da Acepi, L'associazione Italiana degli
emittenti di Certificati e Prodotti di Investimento,
tra il terzo e il quarto trimestre
del 2013 aveva lasciato a bocca aperta
investitori e operatori del settore. Dopo i
1198 milioni di euro collocati tra giugno
e settembre, che pur non rappresentando
un record, anche per via dell'influenza
del periodo vacanziero, consentivano di
fissare il secondo maggior risultato dietro
solo ai 1,502 miliardi raccolti nel trimestre
precedente, l'ultimo quarto del 2013 con
un controvalore complessivo raccolto tramite
collocamento diretto tra gli investitori
a 2,493 miliardi di euro aveva segnato
una nuova tappa nel percorso di crescita
e affermazione del segmento. Sembrava
il classico fulmine a ciel sereno se non
che questo dato non solo è stato confermato,
ma addirittura superato nei primi tre
mesi del 2014 con un dato a 2,584 miliardi
di euro.
RECORD QUASI BISSATO NEL
SECONDO SEMESTRE 2014
A sancire che oramai i certificati sono entrati
stabilmente nel panorama di investimenti
valutati dai risparmiatori italiani è il
terzo dato consecutivo superiore ai 2 miliardi
di euro reso pubblico in questi giorni
da
Acepi. I 2,493 miliardi raccolti dalle
associate - Banca IMI, Barclays, BNP Paribas,
Deutsche Bank, Société Générale
e UniCredit - che rappresentano la quasi
totalità del mercato dei certificati di investimento
italiano, si piazzano al secondo
posto nei parziali trimestrali. Snocciolando i dati, sono stati collocati un totale
di 122 certificati in linea con i 127
del trimestre precedente, ma superiori
del 35% circa rispetto ai 90 di
media collocati nel trimestre durante
il 2013.
Per quanto riguarda le macrotipologie,
il mercato si distribuisce
quasi equamente tra capitale protetto
condizionato e capitale protetto/
garantito con una leggera preferenza
per questi ultimi che raccolgono il
52,76% del controvalore totale, dato
che evidenzia la tendenza degli investitori
a ricercare sicurezza dopo i
marcati rialzi dei mercati azionari degli
ultimi anni. Questo fenomeno si e'
avvertito nonostante il capitale protetto
condizionato rappresenti a livello
di certificati emessi ben l'87,7% ed
è ancora più marcato guardando nel
dettaglio le tipologie di certificati sottoscritti:
Infatti gli Equity Protection
hanno contribuito per il 47% contro
il 19% del trimestre precedente e il
36% medio del 2013. Il fl usso di denaro
in arrivo è stato dirottato dagli
Express che sono scesi al 18% dal
33% e dai Credit Linked che hanno
azzerato la loro quota dal 14% dei
primi tre mesi dell'anno. Questi ultimi
pagano anche l'assestamento sul
fronte del mercato dei Credit Default
Swap con rendimenti che oramai non
giustificano il maggior rischio. Si registra anche un ritorno al collocamento
dei Bonus con una quota del 15% contro
il 6% medio del 2013.
CONTINUA IL BOOM
SUL SECONDARIO
In continua ascesa anche il mercato secondario
, dove i certificati vivono fino alla
loro scadenza. Se infatti da una parte il
numero totale di strumenti quotati tra i
due maggiori mercati, Sedex e Cert-X, è
rimasto praticamente costante con 2163
strumenti a disposizione degli investitori
al 30 giugno rispetto ai 2143 del 31 dicembre
2014,si e' registrato un vistoso
spostamento di quote di mercato da Borsa
Italiana verso il Mercato di EuroTLX,
anche se si rimane sempre sotto la stessa
casa vista che quest'ultimo è stato
acquisito proprio da Borsa Italiana, con
una crescita sotto il profilo degli strumenti
quotati a 837 contro i 656 di fine anno.
Nonostante quindi una sostanziale stabilità
nel numero di emissioni sotto il profilo
degli scambi in sei mesi entrambi i mercati
pareggiano quanto realizzato nell'intero
2013. In particolare il dato al giro di boa di
metà anno segna un controvalore scambiato
totale di 12,088 miliardi di euro contro
i 12,242 miliardi dei dodici mesi precedenti.
Il maggior contributo arriva dal
segmento leverage dove sono stati scambiati
7,191 miliardi, che rappresentano
il 59,48% del controvalore complessivo,
contro i 5,936 miliardi con cui si è chiuso
il 2013.
A livello di classi – si ricorda infatti
che i leverage sono divisi in classe A che
raggruppa i Turbo e i Minifuture e in classe
B che sono i Leva fissa - si continua a
registrare la continua crescita dei recenti
Leva Fissa, che crescono anche sotto il
punto di vista numerico passando a 58 da
29 per un volume complessivo generato
di 6,656 miliardi di euro, a discapito dei
vecchi leverage a leva variabile che da
517 di fine 2013 passano a 325 con 524
milioni di euro di transato al 30 giugno.
Più modesta la crescita per gli Investment
soprattutto sul lato Sedex. I 943 certificati
quotati hanno generato 2,402 miliardi di
euro di scambi che
mostrano tendenzialmente
un rialzo vicino al 20% rispetto ai
4,032 miliardi dell'anno passato. Ottimi
invece i dati in arrivo del Cert-X che grazie
anche a una maggiore offerta superano
l'intero 2013 con 2,494 miliardi di euro
rispetto ai 2,272 precedenti.