Redazione / Approfondimento

CEDOLE FISSE PER CREDIT SUISSE

Listing diretto in Borsa Italiana per 5 Cash Collect Autocallable targati Credit Suisse. Cedole incondizionate e barriere a scadenza i punti di forza.

Articolo del 22/12/2017 a cura della redazione

Il 2017 si sta per chiudere e tracciando un bilancio per il segmento dei certificati di investimento, è stato un anno di consolidamento per il mercato primario, ma di grande crescita per quello secondario. Tra Sedex e Cert-X i dati al 30 settembre mostravano un turnover di oltre 11 miliardi di euro, sintomo di un crescente interesse da parte sia dei professionisti del settore che degli investitori. Numeri importanti soprattutto se si considera che il 2017 è stato un anno caratterizzato da una bassissima volatilità di mercato.

E mentre l’investitore si rende conto sempre più del valore aggiunto apportato dai certificati all’interno di un portafoglio, sul fronte degli emittenti si registrano movimenti non indifferenti come dimostra l’accelerazione del processo di crescita di Credit Suisse che, dopo aver quotato diversi Phoenix, lancia in quotazione diretta al Sedex a partire dal 19 dicembre una serie di Cash Collect Autocallable.

Per questa serie la struttura adottata è quella oramai collaudata ed apprezzata dei Cash Collect Autocallable di durata triennale con cedole incondizionate trimestrali, opzione autocallable a partire dal primo anno di vita e barriera discreta a scadenza. Per quanto riguarda i sottostanti la scelta è ricaduta su 5 tra le maggiori blue chip italiane quali Unicredit, Intesa Sanpaolo, Generali, Mediaset e infine FCA.

sottostanti a 2 anni

Entrando più nel dettaglio, per tutti la barriera è fissata al 75% dello strike del sottostante rilevato con la chiusura di venerdì 15 dicembre e tale soglia verrà osservata solo qualora si arrivi alla scadenza naturale senza che sia intervenuto il rimborso anticipato. Entrando nel merito del funzionamento del certificato a partire dal 22 marzo 2018 si attiverà il flusso cedolare trimestrale mentre le rilevazioni per il rimborso anticipato avranno inizio a distanza di un anno dall’emissione, ovvero dalla data di osservazione del 15 dicembre 2018. La condizione che attiverà l’estinzione automatica è una rilevazione del sottostante  a un livello almeno pari a quello iniziale.

Qualora l’opzione autocallable non venga mai soddisfatta, alla data di valutazione finale del 15 dicembre 2020 verranno restituiti i 100 euro nominali per valori del sottostante pari o superiori alla barriera, mentre per rilevazioni inferiori il rimborso finale verrà calcolato in funzione dell’effettiva performance realizzata dal titolo calcolata a partire dallo strike. Ad ogni modo l’investitore riceverà la cedola fissa prevista.

Sul fronte dei rendimenti l’emissione più ricca è quella legata a FCA, Isin XS1009873768, che riconosce una cedola trimestrale dell’1,75% con un rendimento potenziale su base annua del 7%. Segue il Cash Collect su Intesa Sanpaolo, Isin XS1009873099, con il 6,8% annuo, l’1,7% trimestrale, quello su Unicredit, Isin XS1009874493 che punta al 6,6% annuo con un importo periodico dell’1,65%. Chiudono la classifica il Cash Collect Mediaset con Isin XS1009873925 che riconosce una cedola trimestrale dell’1,6%, il 6,4% annuo, e quello su Generali, Isin XS1009873412, con il 5,2% annuo, che nel trimestre si traduce in una cedola dell’1,3%.