Redazione / Approfondimento

FEBBRE DA MAXI CEDOLA

Si avvicina la scadenza di fine anno per il recupero delle minusvalenze e cresce il numero di proposte con maxi cedola. Tra le ultime novità, un cedolone del 14% su un basket di azioni italiane.

Articolo del 27/11/2017 a cura della redazione

Manca ormai solo un mese alla scadenza del 31 dicembre 2017 e chi non ha già provveduto, dovrà presto dire addio alle minusvalenze che negli ultimi 4 anni hanno popolato lo zainetto fiscale senza possibilità di essere intaccate da qualsivoglia guadagno ottenuto con ETF, fondi comuni o cedole di azioni (dividendi) o obbligazioni.

Una perdita dal grande valore economico, se si considera che per 10.000 euro di minusvalenze maturate nel corso dell’anno 2013 si perderà il beneficio della compensazione fiscale sulle plusvalenze pari a 2.600 euro. Chi si è mosso per tempo, nel corso degli ultimi due mesi ha già portato avanti le proprie strategie di recupero minus sfruttando la peculiare efficienza fiscale dei certificati, gli unici strumenti finanziari in grado di generare sempre redditi diversi quando si tratta di plusvalenze.

Chi, al contrario, ha rimandato fino all’ultimo mese l’impostazione di un’operazione utile allo scopo, può trovare ancora qualche occasione sfruttando la quotazione di nuovi prodotti con maxi cedola, tra cui figura l’ultimo Express quotato da Leonteq su un basket di azioni italiane.

Entrando più nel dettaglio di questo certificato che il 24 novembre scorso ha iniziato le negoziazioni sul Cert-X di EuroTLX con codice isin CH0387883801, la durata complessiva dell’investimento è fissata in 5 anni mentre il sottostante è formato da un basket di titoli italiani quali Eni, Enel, Generali e Telecom Italia osservati con la metodologia worst of. Per i quattro titoli sono stati fissati lo scorso 22 novembre gli strike rispettivamente a 13,87 euro, 5,36 euro, 15,26 euro e infine 0,6825 euro.

Scheda Sottostante ( Basket di azioni worst of )

DESCRIZIONE STRIKE
Generali 15,26
Enel spa 5,36
Eni spa 13,87
Telecom Italia spa 0,6825

Il primo appuntamento in calendario è fissato per il prossimo 21 dicembre dove se nessun titolo avrà perso più del 65% dal rispettivo strike verrà messa in pagamento una cedola del 14% sui 1000 euro nominali. Nel malaugurato caso in cui uno dei titoli non soddisfi la condizione richiesta (uno scenario disastroso in relazione alla breve durata) il premio non verrà pagato e non sarà messo in memoria.

A partire dal 21 maggio 2018 inizierà invece una serie di osservazioni mensili, dove se tutti i sottostanti saranno almeno pari ai rispettivi strike verranno rimborsati i 1000 euro nominali maggiorati di un premio del 3% che crescerà di mese in mese dello 0,50%.

sottostanti ad 1 anno

Da sottolineare positivamente il fatto che per attivare l’opzione autocallable è previsto un trigger descrescente che sarà pari al 100% fino al 21 novembre 2018 per poi scendere del 5% ogni anno.

Qualora si giungerà alla data di osservazione finale del 28 novembre 2022 senza che sia intervenuto il rimborso anticipato si potranno presentare tre diversi scenari. In particolare se il titolo peggiore non avrà perso più del 20% dal rispettivo strike verranno rimborsati un totale di 1270 euro. Al di sotto di tale soglia e fino alla barriera posta al 60% si beneficerà della protezione del capitale con il rimborso dei 1000 euro nominali mentre per ribassi pari o superiori al 40% si subirà la perdita realizzata dal titolo con la performance negativa più alta.

In conclusione si tratta di un certificato che punta a un ritorno annuo dell’8,2%, di cui grossa parte anticipato nella prima cedola prevista in osservazione il 21 dicembre prossimo. A tal proposito è necessario evidenziare il rischio di slittamento della plusvalenza al 2018 per coloro che operano tramite un intermediario che abitualmente accredita i flussi con un ritardo di almeno due giorni sulla data di pagamento prevista da prospetto.

La data di pagamento fissata al 28 dicembre 2017 si colloca infatti proprio a ridosso della chiusura di fine anno e pertanto occorre fare attenzione se si hanno minusvalenze in scadenza entro l’anno.