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Si alza la temperatura sui bancari italiani in vista delle prossime elezioni. Per chi vuole diversificare Leonteq lancia un nuovo Phoenix Memory legato ai principali istituiti elvetici.
Articolo del 15/06/2017 a cura della redazione
Mentre in Italia si discute sulla riforma elettorale sul modello alla tedesca con soglia di sbarramento al 5%, non gradita a tutti i partiti della maggioranza, i bookmaker iniziano a quotare il rischio di elezioni anticipate in autunno e scommettono sull’instabilità politica nel Belpaese. Un clima di incertezza che tiene lontani gli investitori, internazionali ma anche domestici, e che sta avendo i suoi primi riscontri sullo spread BTP Bund, tornato nuovamente a ridosso dei 200 bp.
E’ facile prevedere, viste le premesse, che nei prossimi mesi la temperatura sul nostro mercato azionario sarà molto alta e questo potrebbe comportare delle fiammate di volatilità, in particolare sul settore bancario, nonostante le rassicurazioni di Mario Draghi sul mantenimento del QE fintanto che il mercato lo riterrà necessario. In tale contesto è tuttavia forse giunto il momento di pensare a una diversificazione su titoli bancari oltre confine e tra le ultime proposte utili in tal senso, da lunedì 5 giugno - con codice Isin CH0366220934 - è entrato in quotazione sul Cert-X un nuovo Phoenix Memory di Leonteq legato a un paniere composto da tre delle principali banche svizzere quali Credit Suisse, Julius Baer e UBS.
Ancor prima di analizzare la struttura del certificato va sottolineato che, vista la quotazione in divisa estera dei tre titoli, è presente l’opzione “Quanto” che di fatto annulla la componente del cambio. Il secondo appunto riguarda Credit Suisse che, come annunciato dall’assemblea degli azionisti dello scorso 28 maggio, nelle prossime settimane sarà protagonista di un Aumento di Capitale da 4 miliardi di franchi svizzeri: un evento che interessa il titolo e che per il certificato comporterà la rettifica dei livelli caratteristici al fine di mantenere invariate le condizioni economiche iniziali. Va tuttavia sottolineato che tale operazione ha ottenuto il via libera dal 99,4% dei soci in quanto parte di una pianificazione di lungo termine da parte dell’Istituto. Insomma nessun impatto si è osservato sui corsi azionari dopo l’ufficializzazione dell’AdC.
Passando alla struttura del certificato, questo prevede una durata complessiva di tre anni ed è caratterizzato da osservazioni periodiche mensili utili per il pagamento di un flusso cedolare a cui si potrà aggiungere l’eventuale rimborso anticipato.
In particolare a partire dal prossimo 3 luglio l’emittente procederà ogni mese con l’osservazione dei valori di chiusura tre titoli e se questi saranno almeno pari al 75% del loro valore iniziale, verrà messa in pagamento una cedola dello 0,669%, ovvero dell’ 8,028% su base annua. In caso di una rilevazione ad un livello inferiore di anche solo uno dei titoli non verrà pagato alcun importo ma grazie all’effetto memoria, questo potrà essere recuperato alla prima occasione utile, in una delle date successive. Per quanto riguarda il rimborso anticipato, questo sarà possibile solo a partire dalla data di osservazione del 4 dicembre prossimo: in questa occasione se Credit Suisse, Julius Baer e UBS saranno rispettivamente pari ai propri strike posti a 13,46 CHF, 50,55 CHF e 15,67 CHF oltre al pagamento della prevista cedola, maggiorata eventualmente di quelle non percepite in precedenza, si attiverà il rimborso dei 1000 euro nominali e l’investimento si interromperà.
Tale meccanismo, compreso quello per il pagamento delle cedole, si ripeterà ogni mese fintanto che non si verificherà il rimborso anticipato o si giungerà alla data di valutazione finale dell’1 giugno 2020 dove sarà sufficiente la tenuta della barriera del 75% per incassare l’ultima cedola o la somma di quelle rimaste in memoria. Per quanto riguarda il rimborso del capitale, invece, la barriera si posizionerà più in basso e più precisamente all’esatta metà dei livelli di riferimento iniziali: in questo modo sarà pertanto possibile sottrarre il capitale investito dai rischi di perdita anche a fronte di un 50% di ribasso da parte di uno dei titoli che compongono il basket. Solamente oltre questa soglia il rimborso verrà calcolato in funzione dell’effettivo andamento del titolo con la performance più bassa.
In conclusione, con questo strumento si punta a un rendimento annuo dell’8,028%, conseguibile anche in presenza di un andamento moderatamente negativo dei tre istituti bancari, e l’acquisto possibile ancora alla pari permette di proteggere l’investimento alla scadenza anche a fronte di un 50% di perdita. L’effetto memoria sulle cedole è da valutare positivamente in quanto permette di fissare il rendimento annuo a poco più dell’8% , qualsiasi sia l’andamento dei tre titoli nei tre anni e a patto che all’ultima data utile tutti e tre siano al di sopra della soglia predefinita del 75%, e al contempo consente al prezzo mark to market di rimanere più sostenuto in virtù di un montante cedole sempre presente.