Redazione / Approfondimento

Un phoenix a dir poco brillante

L’instabilità politica e i venti di guerra spingono i capitali verso i beni rifugio. Raccogliendo l’esigenza di diversificazione degli investitori l’emittente svizzera Leonteq ha per questo strutturato un certificato Phoenix su titoli minerari a cedola mensile che punta a un rendimento annuo del 16%.

Articolo del 03/05/2017 a cura della redazione

L’instabilità politica europea da una parte e i venti di guerra tra Stati Uniti e Corea del Nord dall’altra, stanno creando un clima di tensione sui mercati finanziari. In particolare guardando ai due eventi che in questo momento stanno catalizzando l’interesse dell’intera opinione pubblica, la corsa all’Eliseo ha creato molto entusiasmo dopo il primo turno ma più passano i giorni e più il rally del 25 aprile prende i connotati di una fiammata speculativa. Infatti sul fronte degli spread, non tanto quelli della Francia, ma su quelli dei paesi periferici si denota un veloce ritorno al punto di partenza. Ben poche parole invece si possono spendere sulla vicenda che sta coinvolgendo l’intero continente asiatico se non la speranza che in qualche modo venga evitato un qualsiasi conflitto armato che avrebbe risvolti drammatici.

Sono proprio questi i temi che gli analisti temono che possano portare all’atteso e decantato storno dei mercati azionari che tarda ad arrivare. Peraltro la preoccupazione degli investitori si avverte dai movimenti che si possono notare già da qualche mese sui beni rifugio e soprattutto sull’oro. Raccogliendo l’esigenza di diversificazione degli investitori l’emittente svizzera Leonteq ha per questo strutturato un certificato che punta su alcune delle principali società minerarie canadesi, che vengono fortemente influenzate dal corso dei prezzi dei metalli preziosi.

Andamento a un anno dei tre titoli a confronto con l’oro

Andamento a un anno dei tre titoli a confronto con l’oro

Entrando più nel dettaglio dello strumento, la struttura scelta è quella dei Phoenix Memory, ovvero di un certificato a capitale protetto condizionato che prevede il riconoscimento di cedole periodiche a cui si può aggiungere il rimborso anticipato del capitale a predeterminate condizioni. Il certificato guarda all’andamento di tre titoli, ovvero Agnico Eagle Mines, produttore di oro con sede in Canada, oltre 7.000 dipendenti e quasi 11 miliardi di capitalizzazione; Eldorado Gold, azienda con circa 3 miliardi di dollari di capitalizzazione, impegnata nell’esplorazione e gestione di impianti minerari in diversi stati del mondo e la Freeport Mcmoran, la società più grande delle tre con oltre 18 miliardi di dollari di capitalizzazione, sede a Phoenix e un’attività di gestione di risorse naturali volte alla produzione di diverse materie prime tra cui oro, rame, petrolio e gas.  In fase di emissione sono stati rispettivamente fissati gli strike a 43,61 dollari, 3,5 dollari e 13,5 dollari e al 50% di questi sono state individuate le barriere che varranno sia per il pagamento delle cedole intermedie sia per il rimborso del capitale.  

Più nel dettaglio, il certificato che dal 3 maggio è in quotazione al Cert-X con codice Isin CH0360189028, prevede che con cadenza mensile a partire dal prossimo 24 maggio vengano osservati i livelli dei tre titoli. Se questi saranno superiori al livello trigger, letteralmente il grilletto, posto al 50% dei rispettivi strike si attiverà il pagamento di una cedola dell’1,3358%. In caso anche uno solo dei titoli sia ad un livello pari o inferiore non si percepirà alcuna cedola, ma grazie all’effetto memoria questa verrà accantonata per essere messa in pagamento non appena le condizioni in una data di osservazione successiva o alla scadenza vengano rispettate. A partire poi dal 24 ottobre prossimo nelle date di osservazione, oltre all’incasso della cedola, sarà anche possibile il rimborso anticipato dei 1000 euro nominali se i titoli saranno tutti ad un livello superiore ai rispettivi strike.

Se in nessuna occasione verrà attivata l’opzione autocallable, alla scadenza del 24 aprile 2020 per rientrare dei 1000 euro nominali maggiorati dell’ultima cedola in programma, e di eventualmente quelle in memoria, sarà sufficiente che il worst of, ovvero il titolo con la performance più bassa, non abbia perso il 50% o più. Qualora così fosse il rimborso verrà calcolato in funzione dell’effettiva performance realizzata da questo e non potrà superare i 500 euro.

Ipotizzando un prezzo di acquisto sui 1000 euro nominali, l’emissione quindi promette un rendimento su base annua del 16,08% riconosciuto anche in presenza di un andamento negativo dei titoli sottostanti purché non pari o superiore al 50%. La stessa condizione a scadenza consente in ogni caso di beneficiare della protezione del capitale oltre che del rendimento promesso.